Il cuore pulsante dell’antica Faventia, l’odierna Fano, riscopre il suo passato glorioso grazie a un ambizioso progetto di riqualificazione che promette di restituire alla collettività un tesoro archeologico di inestimabile valore. Il teatro romano, testimone silenzioso di secoli di storia, sarà oggetto di un intervento radicale, finanziato con un contributo di 6,4 milioni di euro, destinato a trasformarlo in un polo museale all’avanguardia.L’attuale tensostruttura provvisoria, che per anni ha protetto le rovine, verrà sostituita da un’infrastruttura architettonica integrata nel contesto urbano, concepita per valorizzare al massimo la stratificazione storica del luogo. Il progetto, frutto della visione dell’architetto Giorgio Domenici, non si limita al recupero del teatro stesso, ma estende la sua ambizione alla riscoperta e alla riqualificazione di un edificio adiacente, un’ex filanda appartenuta alla famiglia Bosone. Questa struttura, un tempo fulcro dell’attività industriale locale, risalente al XIX secolo, sarà integrata nel percorso museale, offrendo una narrazione complessa che abbraccia l’evoluzione economica e sociale della città.L’intervento mira a creare un’esperienza immersiva per i visitatori, combinando la presentazione dei reperti archeologici con l’utilizzo di tecnologie innovative come la realtà virtuale. Questa scelta permette di ricostruire virtualmente la vita nel teatro romano, offrendo un’esperienza sensoriale e didattica che va oltre la semplice osservazione dei resti materiali.Il recupero dell’ingresso originario, situato in via De Amicis, rappresenta un atto simbolico di riconnessione con il passato e di reinserimento del teatro nel tessuto urbano. Il progetto, attualmente in fase di approvazione definitiva, precede un bando europeo, la cui pubblicazione è prevista per luglio, che determinerà l’impresa costruttrice incaricata dei lavori. Si prevede che i lavori inizieranno nei primi mesi del 2026, con una durata stimata di circa due anni, segnando una tappa fondamentale per la città di Fano.L’accordo, siglato dal sindaco Luca Serfilippi, dalla soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio Cecilia Carlorosi e dal provveditore interregionale Giovanni Salvia, simboleggia un impegno congiunto tra istituzioni e amministrazioni per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale. L’iniziativa, sostenuta dal “decreto Salvini” e dall’attuale governo, rappresenta un’opportunità unica per Fano, una città che rischiava di perdere un investimento cruciale per il suo sviluppo turistico e culturale. Questo progetto non è solo un restauro di un monumento antico, ma una rinascita, un atto di fiducia nel futuro e un omaggio al ricco passato di Faventia.
Fano, Rinasce il Teatro Romano: Un Tesoro tra Storia e Innovazione
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