Fanum Fortunae Rinasce nel Digitale: Murum Dedit, un’Eredità Romana tra Innovazione e Identità CulturaleIl progetto “Murum Dedit” rappresenta una pietra miliare nella conservazione e valorizzazione del patrimonio storico di Fano, offrendo una prospettiva inedita sulla sua identità romana. Si tratta di un’iniziativa ambiziosa che, attraverso l’integrazione di tecnologie all’avanguardia, restituisce alla comunità e al mondo un gemello digitale di eccezionale accuratezza delle mura romane e della Porta d’Augusto, monumenti simbolo della città.Il progetto, commissionato nel 2024 dal Centro Studi Vitruviani e realizzato sotto la direzione scientifica del professor Paolo Clini, direttore di DHeKalos_Lab dell’Università Politecnica delle Marche (Univpm), in collaborazione con il professor Oscar Mei, coordinatore scientifico del Centro Studi di Fano, trascende la mera documentazione archeologica. Si configura come un vero e proprio ecosistema digitale, un laboratorio virtuale in cui il passato dialoga con il futuro, aprendo orizzonti inediti per la ricerca, l’educazione e la fruizione culturale.L’approccio metodologico adottato è stato radicalmente innovativo. Un’accurata campagna di rilievo sul campo ha impiegato 118 stazioni laser scanner, 3.250 immagini riprese da drone e 2.196 fotografie, generando un dataset imponente che ha poi alimentato la creazione del gemello digitale. La sua fedeltà geometrica, raggiungendo un’accuratezza inferiore ai 0,3 mm, è stupefacente, permettendo un’esplorazione virtuale immersiva e dettagliata.Ma “Murum Dedit” non si limita alla modellazione 3D. Il progetto ha dato vita a una suite di strumenti digitali complementari, tra cui tavole CAD per la progettazione, applicazioni di realtà aumentata e realtà virtuale per dispositivi mobili e visori, stampe 3D per la riproduzione di elementi architettonici e un virtual tour interattivo. L’integrazione dell’intelligenza artificiale arricchisce ulteriormente l’esperienza, aprendo la strada a nuove forme di interpretazione e analisi del monumento.La presentazione ufficiale, introdotta dal presidente del Centro Studi Vitruviani, Dino Zacchilli, ha offerto una narrazione coinvolgente, con un video che ha visto lo stesso Vitruvio, figura chiave nella storia dell’architettura, illustrare il significato e le potenzialità del progetto. Gli interventi di vari ospiti hanno sottolineato l’importanza di questo sforzo collettivo e il ruolo cruciale che le tecnologie digitali possono svolgere nella conservazione e nella diffusione del patrimonio culturale.Il progetto “Murum Dedit” non è un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio per ulteriori sviluppi. Il Centro Studi Vitruviani si impegna a rendere questi strumenti accessibili a ricercatori, studenti, professionisti e appassionati, promuovendo una cultura della conservazione partecipata e diffusa. L’obiettivo è quello di rafforzare l’identità di Fanum Fortunae, rendendola un esempio virtuoso di come la tecnologia possa servire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, proiettando la città in una dimensione globale. Per un’esperienza preliminare, si invita a visitare il sito: https://dhekalos.it/tour/Murum-dedit/index.html.
Fanum Fortunae Digitale: Murum Dedit, un’Eredità Romana nel Futuro
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