La Mostra “Sono vissuto un giorno sarà”, antologica dedicata alla poliedrica figura di Franco Burattini, si configura a Jesi (Ancona) – dal 20 giugno al 6 luglio – come un’immersione profonda nell’universo della grafo-pittura psichica, un linguaggio artistico peculiare che trascende la semplice definizione di pittura per abbracciare la complessità dell’esperienza umana. Ospitata presso Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la mostra offre una chiave di lettura originale sulla traiettoria creativa di un intellettuale che ha saputo conciliare psicologia, psicoterapia, poesia e arti visive.Il titolo stesso, “Sono vissuto un giorno sarà”, evoca una riflessione sulla precarietà dell’esistenza, sulla fugacità del tempo e sulla natura ciclica della vita. Burattini, attraverso la sua opera, non si propone di narrare eventi o rappresentare la realtà oggettiva, bensì di sondare le profondità del subconscio, di rendere visibile l’invisibile. L’artista descrive questo processo come il percorso continuo tra due punti, A e B, non come una semplice traslazione spaziale, ma come un’esperienza esistenziale segnata da vincoli imposti dalla realtà, ma anche da una straordinaria variabilità e imprevedibilità. Queste coordinate, che modellano la nostra esistenza, si imprimono sulla “tela dell’anima” con una palette cromatiche vibrante e in continuo mutamento.Per Burattini, ogni forma espressiva, inevitabilmente, è intrisa di una componente illusoria. L’arte, nella sua essenza, è un inganno necessario, una finzione che ci permette di accedere a verità più profonde. Attraverso l’utilizzo sapiente di colore, linea e luce, l’artista tenta di risvegliare la capacità inventiva insita nel cuore umano, di liberare le emozioni represse e di trasformare le ferite in opportunità di crescita. Le opere esposte sono un’esplosione di fantasie, un viaggio introspettivo costellato di ricordi dolorosi, di fughe interiori e di una costante ricerca di senso. Il percorso artistico si rivela privo di una cronologia lineare; non esiste un punto di partenza o di arrivo, ma solo un eterno presente, un “adesso” intenso e palpitante, un momento di rivelazione in cui l’essere si manifesta nella sua totalità. La grafo-pittura psichica di Burattini non è una rappresentazione del mondo, ma una sua interpretazione soggettiva, un tentativo di catturare l’essenza dell’esperienza umana in un linguaggio visivo unico e profondamente evocativo. La mostra, pertanto, si configura come un’occasione imperdibile per avvicinarsi a un artista che ha saputo coniugare rigore scientifico e fervore creativo, offrendo al pubblico un’esperienza estetica e intellettuale di straordinaria ricchezza.
Franco Burattini: Viaggio nell’Anima, Grafopittura Psichica a Jesi
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