La mostra “Paesaggi: Giacomelli e Massi, un dialogo tra epoche”, aperta a Fabriano fino al 19 ottobre, offre un’immersione suggestiva nel cuore dell’identità marchigiana, tessendo un legame inatteso tra l’eredità fotografica di Mario Giacomelli e l’arte visiva di Simone Massi. Allestita nell’austera cornice dell’ex conceria medievale di zona Conce, la mostra si configura come un percorso contemplativo, un invito a decifrare il paesaggio attraverso due linguaggi apparentemente distanti, ma profondamente interconnessi.Mario Giacomelli, icona della fotografia italiana del XX secolo, e Simone Massi, autore di animazioni di fama internazionale, si confrontano con la stessa materia prima: la terra, la fatica, la storia incisa sui volti e nei solchi dei campi. Giacomelli, con la sua maestria nel cogliere l’essenza della realtà attraverso la luce e l’ombra, e Massi, con la sua capacità di creare mondi immaginari partendo da elementi concreti, rivelano una sensibilità condivisa verso il territorio marchigiano, elevando la rappresentazione del lavoro agricolo a simbolo di una cultura radicata e resiliente.L’esposizione, promossa dal Premio nazionale Gentile da Fabriano e dall’Associazione Gentile Premio, presenta un corpus di 35 fotografie e 35 disegni, un omaggio che si avvale del prezioso contributo di Galliano Crinella, la cui collezione privata arricchisce l’archivio storico, in collaborazione con Carifac’Arte e l’Archivio Mario Giacomelli. Il supporto di Diatech Pharmacogenetic e il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche e del Comune di Fabriano testimoniano l’importanza dell’iniziativa a livello istituzionale.”Questa mostra è più di una semplice esposizione; è un’eco che risuona attraverso il tempo, un ponte che unisce generazioni e sensibilità diverse”, afferma Dino Latini, presidente del Consiglio regionale delle Marche, sottolineando come l’evento si configuri come una profonda riflessione sul patrimonio culturale e storico delle Marche. L’anno dedicato al centenario della nascita di Giacomelli, celebrato con l’intitolazione di un’ala del Palazzo delle Marche, rafforza ulteriormente il significato dell’evento, consolidando la posizione del fotografo nel pantheon dell’arte italiana moderna.Oltre al valore artistico, la mostra mette in luce l’impegno di Giacomelli nella salvaguardia dell’ambiente, un tema ancora oggi di cruciale importanza. Attraverso l’accostamento tra le opere di due artisti così differenti, l’esposizione stimola una riflessione più ampia sul rapporto tra uomo, natura e memoria, offrendo al visitatore un’esperienza emotiva e intellettuale intensa e memorabile. L’ingresso a soli 5 euro rende l’evento accessibile a un pubblico ampio, invitando tutti a partecipare a questo dialogo silenzioso tra immagini e significati.
Giacomelli e Massi: un dialogo marchigiano tra fotografia e arte.
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