Giorgio Cutini: Canto delle Stagioni.
Un Viaggio nell’Anima Attraverso l’ImmagineLa Mole Vanvitelliana di Ancona si appresta a ospitare un evento di straordinaria rilevanza: una retrospettiva monumentale dedicata a Giorgio Cutini, figura centrale nella fotografia italiana contemporanea.
“Canto delle Stagioni”, curata da Gabriele Perretta, offre uno sguardo approfondito sul percorso artistico di Cutini, uno dei maestri indiscussi della fotografia concettuale, attraverso oltre duecento opere, molte delle quali inedite, che testimoniano un’evoluzione costante nella ricerca estetica e nella riflessione sulla condizione umana.
Lungi dall’essere una mera esposizione di immagini, la mostra si configura come un vero e proprio percorso introspettivo, un’immersione nella psiche dell’artista che, al contempo, si apre a una dimensione universale.
Le fotografie di Cutini, infatti, trascendono la mera rappresentazione visiva, divenendo specchio di un’esperienza umana condivisa, un viaggio attraverso le tappe dell’esistenza, dalle prime incertezze all’inevitabile confronto con il tempo che passa.

Il sostegno del Consiglio Regionale delle Marche, evidenziato dal Presidente Dino Latini, sottolinea l’impegno dell’istituzione nel valorizzare le espressioni artistiche di eccellenza.

La mostra si pone come un’occasione per interrogarsi sulla propria esistenza, per dischiudere nuove prospettive sulla complessità dell’animo umano, affrontando temi cruciali come la solitudine, l’inquietudine e la precarietà.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Marta Paraventi, esprime la gioia di accogliere un progetto espositivo di tale intensità, riconoscendone il valore non solo artistico, ma anche filosofico, in grado di arricchire l’offerta culturale estiva della Mole Vanvitelliana, un polo di attrazione che spazia dal cinema al museo, fino agli spazi di aggregazione sociale.
L’allestimento, sapientemente orchestrato, segue una logica tematica che permette di apprezzare le serie fotografiche che hanno contribuito a definire l’inconfondibile cifra stilistica di Cutini.
L’artista, costantemente in rottura con i canoni convenzionali, sfida le certezze dell’istantaneità, ricercando un’estetica che vada oltre la mera documentazione.

Le sue opere non si limitano a ritrarre oggetti o realtà tangibili, ma esplorano l’eco che il paesaggio e le cose suscitano nell’animo umano.
Attraverso uno sguardo espressivo e visionario, Cutini indaga ciò che lo circonda, svelandone significati nascosti.
Particolarmente significativa è la serie “Inquietudine”, un’indagine sulla tensione tra l’artista e l’abbondanza della natura, un conflitto che genera meraviglia, disagio e mette in discussione il controllo della tecnica e la riproducibilità del reale, aprendo così la strada a nuove forme di espressione.
L’opera di Cutini, in definitiva, è un invito a guardare oltre l’apparenza, a interrogare la realtà e a riscoprire la bellezza che si cela dietro la fragilità dell’esistenza.