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Golser a Palazzo Roveresco: Rinascimento e Legno, un Dialogo Sostenibile

Golser e il Respiro del Legno: Un Dialogo tra Rinascimento e Arte Sostenibile a Palazzo RoverescoIl Palazzo Roveresco di Montebello, scrigno storico intriso della memoria di Lavinia Feltria della Rovere, figura emblematica del Rinascimento italiano, si configura come palcoscenico ideale per una mostra che celebra l’arte sostenibile e il profondo legame tra uomo e natura.

Dal 26 luglio al 6 settembre, “L’anima del legno di Herbert Golser”, curata da Riccardo Freddo e Luca Baroni, offre un’esperienza immersiva nel mondo scultoreo dell’artista austriaco, proseguendo un percorso espositivo che ha già lasciato un segno nella Rocca Paolina di Perugia.

La mostra non è semplicemente una presentazione di opere d’arte, ma un’indagine sulla resilienza e la trasformazione, un’esplorazione poetica del ciclo vitale che anima il legno.

Golser non si limita a modellare la materia, ma ne libera l’energia latente, quella stessa energia che ha nutrito alberi secolari e contribuito a plasmare paesaggi.

Attraverso un processo meticoloso, che combina tecniche tradizionali e una sensibilità contemporanea, l’artista rivela la bellezza intrinseca di rami caduti, tronchi abbandonati, scarti apparentemente insignificanti, elevandoli a simboli di rinascita e rigenerazione.

Ogni scultura lignea, ogni incisione minuziosa, testimonia un dialogo silenzioso tra l’uomo e il suo ambiente, un invito a riscoprire la sacralità del mondo naturale.
La mostra si inserisce in un progetto curatoriale ambizioso, volto a restituire al Palazzo Roveresco un ruolo centrale nel panorama artistico contemporaneo.
L’ispirazione deriva direttamente dall’eredità culturale di Lavinia Feltria, che nel palazzo ospitava un vivace cenacolo di artisti e intellettuali, creando uno spazio di scambio e innovazione.

L’obiettivo è ricreare quell’atmosfera di apertura e collaborazione, promuovendo un dialogo interdisciplinare tra artisti provenienti da diverse culture e sensibilità.
“Il lavoro di Golser,” afferma Riccardo Freddo, “ci ricorda che la materia è un archivio vivente, un custode di storie e memorie.
Il legno che lavora narra di tempo, di crescita, di resilienza, offrendo uno sguardo profondo sul nostro rapporto con la Terra.

Le sue opere non impongono una lettura, ma invitano all’ascolto, alla contemplazione, alla creazione di connessioni emotive e intellettuali.
” Questa mostra, quindi, non è solo una vetrina di sculture, ma un’occasione per riaccendere un fuoco culturale, per onorare la visione di Lavinia Feltria e per aprire un nuovo capitolo nella storia del Palazzo Roveresco, un capitolo dedicato all’arte come strumento di consapevolezza e trasformazione.
La mostra si pone, in definitiva, come un ponte tra passato e futuro, tra il Rinascimento e l’arte sostenibile, tra la contemplazione della bellezza e l’impegno per la salvaguardia del nostro pianeta.

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