“Il Principe della Follia”: Un’Esplorazione del Disagio e dell’Inclusione nel Cuore delle MarcheLe suggestive location abbandonate di Jesi, nel cuore delle Marche, fanno da sfondo alle riprese de “Il Principe della Follia”, un progetto cinematografico ambizioso firmato dal Teatro Patologico e dal regista Dario D’Ambrosio. La pellicola, sostenuta da un significativo investimento regionale (Regione Marche PR-FESR 2021-2027 Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission), non si limita a rappresentare un’opera cinematografica, ma si configura come un’immersione profonda nelle dinamiche complesse del disagio psichico, della disfunzionalità familiare e della necessità impellente di inclusione.La narrazione si snoda attorno a una famiglia disgraziata, costretta a convivere negli spazi angusti e decadenti di un’abitazione fatiscente, metafora tangibile delle loro ferite interiori. Il cast, un ensemble di talenti di spicco come Alessandro Haber, Andrea Roncato, Carla Chiarelli e Stefano Zazzera, offre un ritratto vivido e penetrante di personaggi tormentati, intrappolati in un vortice di segreti, ossessioni e fragilità.”Il Principe della Follia” si nutre dell’eredità quarantennale del Teatro Patologico, un movimento artistico pionieristico che da decenni si batte per abbattere le barriere che separano la società dalla malattia mentale. La presenza di Stefano Zazzera, attore con disabilità, non è un mero elemento di rappresentazione, ma il fulcro di una riflessione più ampia sulla diversità e sull’importanza di dare voce a coloro che sono spesso marginalizzati. Il film rifiuta qualsiasi forma di pietismo, celebrando invece la forza e l’orgoglio di chi, nonostante le difficoltà, sceglie di affermare la propria identità.La storia, intrisa di elementi surreali e grotteschi, si dipana attraverso una serie di eventi inaspettati, culminando in un drammatico confronto finale. Alessandro Haber, nel ruolo del vecchio clown Benito, offre una performance intensa e commovente, descrivendo il suo personaggio come una porta d’accesso a un territorio inesplorato dell’animo umano. L’attore sottolinea la fiducia che ripone nel regista D’Ambrosio, capace di guidare gli interpreti in un percorso di profonda trasformazione artistica.La pellicola intreccia la narrazione principale con la presenza di Andrea Roncato, nei panni di un tassista curioso che segue le tracce della famiglia, e Mauro Cardinali, che interpreta un figlio transessuale, Vanessa-Roberto. Carla Chiarelli, ex ballerina d’opera, incarna la figura della moglie, Maria, un personaggio complesso e sfaccettato.Il progetto si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso il cinema come strumento di promozione territoriale e di valorizzazione del patrimonio culturale e professionale delle Marche. Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti, evidenziando come la regione sia diventata un polo attrattivo per produzioni cinematografiche di qualità. “Il Principe della Follia” rappresenta un’opportunità unica per amplificare l’immagine delle Marche, sostenere le maestranze locali e generare un impatto economico positivo sul territorio, rafforzando l’identità regionale e il suo ruolo nel panorama culturale nazionale. La pellicola si preannuncia quindi come un’opera di profondo valore artistico e sociale, capace di stimolare una riflessione urgente sulla necessità di costruire una società più inclusiva e attenta alle fragilità umane.
Il Principe della Follia: Disagio, Inclusione e Marche nel Nuovo Film
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