La *Bohème* di Puccini: un’immersione nell’anima giovanile tra le luci della Belle Époque e le prospettive future del Pergolesi SpontiniIl Teatro Pergolesi di Jesi risuona ancora con le note appassionate de *La Bohème* di Giacomo Puccini, nell’allestimento vibrante e innovativo firmato dal regista belga Paul-Émile Fourny.
Le date del 17 e 21 dicembre hanno sancito un ulteriore successo per la Fondazione Pergolesi Spontini, testimoniato dal pubblico entusiasta e dal sold out che ha accompagnato l’intera stagione, segnando un incremento significativo di abbonati (+8%) e un’impennata nel numero di spettatori under 35 (+30%).
L’allestimento, nato a Metz e frutto di una preziosa coproduzione tra il teatro francese e la Fondazione Pergolesi Spontini, inverte il percorso artistico intrapreso precedentemente con *Don Giovanni* di Mozart, che proprio a Metz avrà il suo debutto tra due anni.
Questo scambio culturale e artistico sottolinea l’impegno della Fondazione Pergolesi Spontini a promuovere una visione lirica dinamica e aperta all’innovazione.
Fourny ha concepito la sua interpretazione de *La Bohème* come un’immersione visiva e sonora nell’atmosfera effervescente e decadente della Parigi bohémienne del 1830, attingendo a piene mani dall’estetica sfarzosa e malinconica del film *Moulin Rouge!* di Baz Luhrmann. L’opera, interpretata da un cast di voci eccezionali – Elisa Verzier (Mimì), Matteo Roma (Rodolfo), Giulia Mazzola (Musetta), Daniele Terenzi (Marcello), Giacomo Medici (Schaunard), Eugenio Di Lieto (Colline) – non è solo un racconto d’amore, ma un affresco sociale vivido e commovente.
“Puccini ci offre una radiografia impietosa della giovinezza,” ha spiegato il regista, “un periodo di passaggio cruciale, sospeso tra l’ebbrezza della spensieratezza e l’angoscia dell’incertezza.
È una riflessione ancora profondamente attuale sulle difficoltà di orientarsi tra ragione e sentimento, tra le aspirazioni e le delusioni che segnano il confine tra l’adolescenza e l’età adulta.
“L’annuncio del cartellone 2026, svelato a margine della conferenza stampa, rivela una programmazione ambiziosa e variegata, che conferma il ruolo centrale del Pergolesi Spontini nel panorama operistico italiano.
Un trittico pucciniano (*Il tabarro*, *Suor Angelica*, *Gianni Schicchi*) concluderà il 2026 con un omaggio al compositore toscano, seguito da *Don Pasquale* di Donizetti e dall’attesissima prima mondiale de *L’esecuzione*, un’opera originale di Salvatore Passantino su libretto di Marco Malvaldi.
La stagione si chiuderà con un balletto, preludendo ad un’offerta primaverile dedicata al pubblico più giovane, con opere per bambini e ragazzi, tra cui una rielaborazione contemporanea de *Le peripezie di Pinco Pallino* e la celebre *Carmen* di Bizet.
Infine, il tradizionale appuntamento estivo vedrà l’opera protagonista nei borghi di Urbania e Maiolati Spontini, con la rappresentazione de *Li finti filosofi* di Gaspare Spontini, perpetuando la tradizione e diffondendo la passione per la lirica in ogni angolo del territorio marchigiano.







