venerdì 8 Agosto 2025
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La Cambiale: Rossini rinasce al Festival di Pesaro

Il ritorno di “La Cambiale di Matrimonio” al Rossini Opera Festival di Pesaro, in programma l’11 agosto, si configura più come una rivelazione che una semplice riproposizione.

Le precedenti incarnazioni dell’opera buffa, segnate dalle restrizioni del 2020 dovute al Covid – con orchestra relegata al centro del palcoscenico e una recitazione necessariamente contenuta, soprattutto nei momenti di più intensa passione – e dalle limitazioni imposte dalla sensibilità culturale del contesto di Muscat, in Oman, non hanno potuto esprimere appieno il potenziale comico e drammatico dell’opera.
Come sottolinea il regista Laurence Dale, si tratta di un ritorno alle origini, un’occasione per restituire all’opera la sua naturale collocazione all’interno del Teatro Rossini, la “casa” del compositore.

La trama, ambientata in una cartolina di un’elegante dimora inglese, ruota attorno all’amore proibito tra Fannì e Edoardo Milfort.
Il ricco mercante Tobia Mill, padre di Fannì, l’ha promessa in sposa al suo corrispondente coloniale americano, Slook, legando l’accordo con una cambiale di matrimonio che il futuro sposo dovrà saldare.

La vicenda, per un intreccio di equivoci e minacce, si trasforma in un vero e proprio conflitto, che culmina nell’inaspettato gesto di Slook: rinunciare alla sua eredità a favore di Edoardo, permettendogli così di riscattare la cambiale e conquistare l’amata.

La regia di Dale, ispirata a una citazione di Mill che definisce Edoardo “troppo giovane e moderno,” colloca l’azione nell’epoca di Lord Brummel, figura emblematica del dandismo e dell’eleganza maschile.
Questa scelta stilistica permea ogni aspetto della scenografia e dei costumi, creando un ambiente raffinato e labirintico, che riflette le complessità della trama.
La Cambiale di Matrimonio, composta da Rossini a soli diciotto anni, rivela una straordinaria maturità musicale, pur mantenendo una vivace freschezza e un’incredibile compattezza formale.
Si percepiscono le influenze di Mozart e Haydn, ma già emergono i tratti distintivi dello stile rossiniano, caratterizzato da un ritmo incalzante e da un’abile alternanza tra momenti farseschi e scene di maggiore intensità emotiva.

La direzione di Christopher Franklin alla testa della Filarmonica Gioachino Rossini promette di restituire l’opera con fedeltà e vivacità.
Il cast, composto da interpreti di grande talento, include Paola Leonci (Fannì), Pietro Spagnoli (Tobia Mill), Jack Swanson (Edoardo Milfort), Mattia Olivieri (Slook), Ramiro Maturana (Norton) e Inés Lorans (Clarina), con costumi curati da Gary McCann.
L’appuntamento non si limita alla sola “Cambiale di Matrimonio”, ma si arricchisce di un’ulteriore proposta: “Les Soirées Musicales”, una raccolta di otto ariette e quattro duetti per voce e pianoforte, composti da Rossini durante il suo soggiorno a Parigi e pubblicati nel 1835.
Originariamente concepiti per allietare i ricevimenti esclusivi dell’aristocrazia francese, questi brani divennero rapidamente un modello per il genere del canto da camera, grazie alle loro trame sentimentali e ai loro personaggi pittoreschi.
Presentati in versione orchestrale, curata da Fabio Maestri, e interpretati da Vittoriana De Amicis, Andrea Niño, Paolo Nevi e Gurgen Baveyan, costituiscono un complemento ideale all’opera principale, offrendo un ulteriore sguardo sulla versatilità e il genio compositivo di Rossini.
L’evento si propone dunque come una celebrazione completa della sua arte, un’immersione profonda nel suo universo musicale e teatrale.

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