L’oro, da sempre specchio di desideri e status sociale, si rivela in una luce inedita con la mostra “La Forma dell’Oro”, un viaggio affascinante attraverso quattro millenni di storia e artigianato italiano e sardo. Dalle prime lavorazioni dell’Età del Bronzo all’alto Medioevo, circa quattrocento manufatti preziosi – collane, bracciali, fibule, anelli, pendenti – emergono dai depositi museali per risplendere nella Rocca Roveresca di Senigallia (Ancona), a partire dal 12 giugno e fino all’8 dicembre.L’iniziativa, concepita come primo tassello del Sistema Museale Nazionale volto a divulgare il patrimonio nascosto delle istituzioni culturali italiane, si configura come un’occasione unica per contemplare la maestria tecnica e l’ingegno creativo di popoli e culture che hanno lasciato un’impronta indelebile nel paesaggio storico e artistico della penisola. I reperti, provenienti da sette regioni italiane, occupano due piani della Rocca, restituendo un quadro articolato delle influenze reciproche e delle evoluzioni stilistiche che hanno caratterizzato l’arte orafa locale.Lungi dall’essere semplici ornamenti, questi gioielli sono frammenti di storie umane, testimonianze tangibili di una complessità sociale, religiosa e tecnologica che si dipana attraverso i secoli. Ogni manufatto racconta di una ricerca incessante di nuove tecniche di lavorazione, dall’affinamento della metallurgia all’utilizzo di pietre preziose, e riflette la capacità di un popolo di comunicare il proprio status, le proprie credenze e le proprie aspirazioni attraverso un linguaggio simbolico ricco e raffinato.La mostra non si limita a esaltare la bellezza intrinseca dei manufatti, ma invita a riflettere sulle vicende che li hanno visti protagonisti. Pensiamo alla tragica storia di una giovane donna, sorpresa dall’eruzione del Vesuvio, il cui ultimo tentativo di salvezza si concretizza nel tentativo disperato di portare con sé i suoi averi più preziosi, o al bracciale deformato, testimonianza silenziosa del panico e del terrore di chi cercava di sfuggire a un pericolo imminente. Il casco cerimoniale in zanne di cinghiale, le fibule e gli anelli a spirale, portatori di echi celtici, ci restituiscono invece un ritratto vivido della vita quotidiana e delle pratiche rituali di un’epoca lontana, offrendo uno sguardo privilegiato sulle interazioni culturali e gli scambi commerciali che hanno animato il territorio.”La Forma dell’Oro” si configura, quindi, come un progetto museale innovativo che celebra la capacità del patrimonio italiano di connettere passato e presente, valorizzando il lavoro sinergico di diverse istituzioni e trasmettendo alle generazioni future un’eredità culturale inestimabile. Un invito a riscoprire la ricchezza e la complessità di un passato che continua a parlare attraverso la bellezza e il significato dei suoi tesori.
L’Oro Antico: Quattro Millenni di Storia e Artigianato Italiano
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