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sabato 8 Novembre 2025

Luci Cinesi: Cinema e Società, un Viaggio nella Cina Contemporanea

L’Università di Macerata, attraverso l’Istituto Confucio, inaugura un ciclo di eventi dedicati all’esplorazione del cinema e della complessa realtà cinese contemporanea.

L’iniziativa, intitolata “Luci Cinesi”, si articola in una retrospettiva cinematografica e in un approfondimento sociologico, offrendo al pubblico un’occasione unica per decostruire stereotipi e accrescere la comprensione di un paese in rapida trasformazione.

La rassegna cinematografica, che si terrà presso il Cinema Italia (via Gramsci, 25), proporrà quattro opere significative del cinema cinese autoriale.

Si partirà mercoledì 5 novembre con “Il mistero scorre sul fiume” di Wei Shujun, un’opera che, attraverso l’inquietante bellezza dei paesaggi rurali, indaga le fragilità umane e le dinamiche sociali.

Seguirà, giovedì 6, “The Breaking Ice” di Anthony Chen, un delicato ritratto di una relazione inattesa che sboccia in un contesto inusuale, illuminando le sfumature della vita quotidiana.
Il 12 novembre, “Black Dog” di Guan Hu presenterà una visione cruda e realistica della vita nelle aree rurali cinesi, ponendo l’accento sulle conseguenze della modernizzazione e le tensioni tra tradizione e progresso.
Infine, giovedì 13, Jia Zhangke offrirà con “Generazione Romantica” un’analisi malinconica e introspettiva sulla generazione cresciuta tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, segnata dai cambiamenti economici e culturali.

Ogni proiezione avrà inizio alle ore 21:00 e l’ingresso sarà gratuito.
Parallelamente alla rassegna cinematografica, giovedì 6 novembre alle ore 16:00, l’auditorium dell’università (via Padre Matteo Ricci, 1) ospiterà un incontro con Pino Arlacchi, rinomato sociologo e figura di spicco in ambito internazionale, ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite, noto per le sue ricerche sulla criminalità organizzata e, più recentemente, sull’ascesa della Cina.
L’incontro sarà dedicato alla presentazione del suo libro “La Cina spiegata all’Occidente”, un’opera ambiziosa volta a fornire una chiave di lettura originale e accurata della realtà cinese, spesso distorta da pregiudizi e fraintendimenti.

Arlacchi, nel suo libro, intende contrastare l’onnipresente “industria della paura” che alimenta narrazioni semplicistiche e spesso ostili nei confronti della Cina.
Il suo approccio si basa sulla necessità di comprendere le radici profonde della cultura cinese, ripercorrendo la storia delle istituzioni politiche che si sono evolute nel corso dei millenni, istituzioni che, pur trasformandosi, continuano a influenzare la mentalità e le dinamiche sociali del paese.

L’analisi di queste istituzioni, secondo Arlacchi, è fondamentale per superare le semplificazioni e gli stereotipi che spesso caratterizzano la percezione occidentale della Cina, aprendo la strada a una comprensione più profonda e costruttiva.
L’obiettivo è fornire gli strumenti per decostruire il “muro” di ignoranza e pregiudizio che ancora separa l’Occidente dalla Cina, promuovendo un dialogo aperto e basato sulla conoscenza reciproca.

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