lunedì 8 Settembre 2025
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Mannucci a Fabriano: Luce Interiore, un viaggio nell’anima di un artista.

Fabriano si appresta a onorare Edgardo Mannucci, figura centrale del panorama artistico marchigiano, con la mostra “Luce Interiore”, un percorso espositivo che ne illumina l’evoluzione creativa e la complessa visione del mondo.

La Pinacoteca Civica, dal 11 settembre all’8 novembre, si trasforma in un palcoscenico per ripercorrere la traiettoria di un artista che ha saputo declinare la scultura, la pietra, l’oro e la luce in un linguaggio profondamente personale e universalmente rilevante.
La curatela di Lorenzo Fiorucci e Giuliana Poli ha concepito un allestimento che non si limita a presentare le opere, ma mira a decifrarne il significato intrinseco, collocandole nel contesto storico e personale che le ha generate.

L’itinerario espositivo si snoda dalle prime opere figurative, testimonianze di un’epoca segnata dalla ricostruzione post-bellica, come i toccanti ritratti di Altea, la moglie, e Cristina, la figlia, realizzati nel 1946 e 1945 rispettivamente.
Queste immagini, pur nella loro apparente semplicità, rivelano già la sensibilità e l’attenzione del maestro verso la figura umana, elementi che saranno poi rielaborati in chiave astratta e simbolica.

Il percorso si evolve poi verso una progressiva astrazione, intimamente connessa al trauma della Seconda Guerra Mondiale e alla sconvolgente realtà del bombardamento atomico di Hiroshima.
Questa esperienza catastrofica si imprime profondamente nel pensiero e nella pratica artistica di Mannucci, innescando una ricerca che trascende la mera rappresentazione figurativa per abbracciare una dimensione spirituale e quasi metafisica.

La materia, in questo contesto, non è più semplice supporto o veicolo di forma, ma diventa essa stessa espressione di resistenza, sublimazione del dolore e ricerca di un ordine superiore.
Un elemento particolarmente significativo della mostra è dedicato ai gioielli d’artista, creazioni che testimoniano la straordinaria capacità di Mannucci di condensare la sua visione in forme ridotte, quasi miniaturizzate.
Questi piccoli capolavori, realizzati dal dopoguerra fino agli ultimi anni di vita, non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie sculture da indossare, in cui si fondono bellezza, materia preziosa e profonda riflessione spirituale.

Rappresentano un dialogo continuo tra corpo e spirito, tra tangibile e intangibile, tra la fragilità dell’esistenza e la ricerca di un significato ultimo.
“Luce Interiore” si configura dunque come un’opportunità imperdibile per riscoprire un artista marchigiano che ha saputo interpretare le contraddizioni del suo tempo, trasmutandole in visioni potenti e universali, capaci di risuonare ancora oggi con profondità e intensità.
Come sottolinea l’assessore alla Bellezza, Maura Nataloni, la mostra è un omaggio a un artista che ha saputo trasformare la sofferenza in bellezza, la distruzione in creazione, e la materia in luce.
Un artista che ha lasciato un’eredità artistica di inestimabile valore, testimonianza di una ricerca costante verso l’essenza delle cose.

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