Il cuore pulsante della creatività televisiva italiana ha radici profonde nelle Marche, un territorio che custodisce un patrimonio di maestria scenografica spesso sottovalutato. Lo ha ribadito con forza il festival “Prima Scena”, evento di due giorni, conclusosi il 1° giugno a Senigallia, che ha celebrato l’eccellenza marchigiana nel mondo della televisione, illuminando un’epoca d’oro e proiettando lo sguardo verso il futuro.L’iniziativa, nata attorno al suggestivo documentario “Le Marche degli scenografi” di Lorenzo Cicconi Massi, ha offerto una riflessione articolata sull’importanza della scenografia come elemento narrativo e visivo imprescindibile per l’identità della televisione italiana. Non si è trattato di una semplice retrospettiva, ma di un’indagine critica sulla funzione dell’ambiente scenico, capace di definire atmosfere, suggerire significati e contribuire in modo determinante alla costruzione dell’esperienza dello spettatore.L’incontro con Giancarlo Basili, figura di spicco nel panorama della scenografia, ha approfondito il percorso professionale di Carlo Cesarini, senigalliese di nascita, un innovatore che ha ridefinito gli standard estetici e tecnici della televisione tra gli anni ’60 e ’70, lasciando un’eredità che continua a ispirare le nuove generazioni di professionisti. Accanto a Basili, Tommaso Gomez ha offerto una prospettiva più tecnica, svelando i retroscena creativi attraverso una selezione esclusiva dei suoi bozzetti originali, testimonianza del processo di ideazione e progettazione scenica.Un elemento inatteso e stimolante è stato l’intervento dello chef stellato Errico Recanati, che ha saputo cogliere l’analogia tra la composizione di un piatto e la creazione di uno scenario televisivo, evidenziando come l’armonia dei colori, la disposizione degli elementi e la cura dei dettagli siano fondamentali per creare un’esperienza sensoriale completa e appagante.Il secondo giorno del festival è stato interamente dedicato a “Milleluci”, il varietà storico che ha consacrato due icone indiscusse della televisione italiana, Raffaella Carrà e Mina, simbolo di un’epoca di grande creatività e innovazione. L’omaggio a questo format ha permesso di ripercorrere la storia della televisione italiana attraverso le immagini e le emozioni di un programma che ha segnato un’intera generazione.Il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, ha sottolineato come il festival rappresenti un’occasione importante per valorizzare il tessuto produttivo e culturale marchigiano, ricchissimo di talenti e di competenze specialistiche. La Regione si impegna a sostenere la “scuola marchigiana della scenografia” con interventi concreti a favore delle accademie e degli istituti, pubblici e privati, presenti sul territorio, promuovendo una legge regionale specifica a tutela e promozione di questo settore strategico per l’economia locale e l’immagine della regione.Il festival “Prima Scena” non si ferma qui: il 10 giugno si trasferirà all’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove una mostra dedicata ai bozzetti degli allievi e alle opere inedite del regista Simone Massi offrirà uno sguardo sul futuro della scenografia televisiva, a testimonianza di un’eredità creativa che continua a crescere e a rinnovarsi.
Marche, cuore pulsante della scenografia televisiva italiana
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