La Galleria degli Antichi Forni di Macerata si anima di una mostra corale, “Marguttiana d’Inverno 2025”, un omaggio commovente e profondamente significativo alla memoria di Maria Assunta Cataldi, figura cardine dell’associazione Ambalt, recentemente scomparsa, e un’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte come motore di inclusione, comprensione e solidarietà.
L’esibizione, inaugurata in questi giorni e aperta fino al 17 novembre, rappresenta il culmine di un progetto nato circa due decenni fa, un’iniziativa che si è costantemente evoluta grazie all’impegno di Ambalt di Ancona e alla visione del presidente Sergio Santomo.
La Marguttiana d’Inverno non è semplicemente una rassegna di opere pittoriche; è un crocevia di esperienze, un dialogo silenzioso tra artisti, studenti e volontari, uniti dalla volontà di trasmettere emozioni e significati profondi.
La partecipazione di figure di spicco come l’oncologo Pietro Vitali, che condivide i suoi delicati acquerelli, e dell’artista Oddino Giampaoletti, arricchisce ulteriormente il panorama espositivo.
Un’attenzione particolare è dedicata al talento emergente, con una sezione dedicata alle opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico Cantalamessa di Macerata, testimonianza tangibile dell’impatto educativo e formativo di questo progetto.
L’arte, in questa circostanza, si rivela come uno strumento potente per esplorare la fragilità umana, la resilienza, la ricerca di senso di fronte alla sofferenza.
Le opere presentate, come sottolineano i curatori, trascendono la mera rappresentazione visiva per rivelare processi interiori, riflessioni e trasformazioni.
Ogni opera è il risultato di un percorso complesso, un equilibrio precario tra rigore metodologico e libertà creativa, dove la conoscenza si fonde con l’intuizione, dando vita a un linguaggio espressivo capace di rendere visibile l’energia vitale, di dare forma all’ineffabile.
Al di là dell’aspetto artistico, la mostra si radica in un solido impegno sociale.
Ambalt, da sempre impegnata nell’assistenza ai bambini affetti da patologie oncoematologiche e alle loro famiglie, non si limita a fornire supporto medico e psicologico.
L’associazione crea spazi di accoglienza, garantisce l’accesso all’istruzione, promuove attività ludiche e ricreative, e offre un’alternativa alla solitudine, creando una rete di sostegno che si estende oltre i confini dell’abitazione.
La possibilità per questi bambini di frequentare la scuola, di giocare in un ambiente sicuro e stimolante, di sentirsi parte di una comunità, rappresenta un diritto fondamentale che Ambalt si impegna a tutelare quotidianamente.
La mostra, arricchita da due laboratori interattivi – “Il tratto dell’anima” con Pietro Vitali il 12 novembre e “Connubio tra parola e tratto” con Oddino Giampaoletti il 17 novembre – offre al pubblico un’opportunità unica per avvicinarsi all’arte in modo più intimo e partecipativo, scoprendo le potenzialità espressive del tratto e della parola come strumenti di conoscenza e di crescita personale.
È un invito a riflettere sul potere dell’arte come veicolo di empatia e di solidarietà, capace di trasformare il dolore in speranza e di accendere la luce della bellezza anche nei momenti più difficili.







