sabato 6 Settembre 2025
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Maschere e Identità: Omaggio a Franco Enriquez

L’eterea linea di confine tra l’essere autentico e la rappresentazione, tra l’io profondo e la facciata che presentiamo al mondo, ha fatto da filo conduttore nella suggestiva serata di premiazione della XXI edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez.
La cerimonia, tenutasi nel suggestivo Teatro Comunale Cortesi di Sirolo (Ancona), ha visto il direttore artistico Paolo Larici affrontare il tema cruciale dell’identità, declinandolo attraverso la lente delle maschere – non intese come semplici travestimenti, bensì come strumenti complessi, necessari per la navigazione nel mare spesso insidioso dell’esistenza umana.
Larici ha esplorato come la performance, la recitazione, la finzione, si configurino come forme di resilienza, modalità di adattamento a contesti sociali e culturali che richiedono un certo grado di mediazione.

Il premio, riconoscimento prestigioso dedicato alla memoria di Franco Enriquez, ha celebrato quest’anno una costellazione di artisti che, nei loro rispettivi campi, hanno saputo indagare e reinterpretare la dialettica tra verità e apparenza.

Tra i destinatari del premio, brillano nomi di spicco del panorama culturale italiano: Anna Teresa Rossini, figura di riferimento per la sua ricerca performativa e la sua capacità di destrutturare il linguaggio teatrale; Giacomo Poretti, interprete versatile e acuto osservatore della società contemporanea; Elio De Capitani, studioso e critico di profonda sensibilità, capace di illuminare le sfumature più sottili della cultura popolare; Corrado Tedeschi, voce narrante di un teatro che mescola poesia e impegno civile; Paola Minaccioni, attrice dal talento ineguagliabile, capace di incarnare personaggi complessi con profondità e sfumature; Mauro Lamantia, autore che esplora i meandri della memoria e dell’identità; Horacio Czertok, artista poliedrico che spazia dalla letteratura alla regia; Claudio Longhi, figura centrale nel panorama dell’arte contemporanea; Giampiero Beltotto, fotografo capace di cogliere l’essenza dell’umano; Enrico Baraldi, autore e regista che indaga le dinamiche del potere; Nicola Borghesi, studioso che analizza le trasformazioni culturali del nostro tempo.

A questo illustre gruppo si è aggiunta la Compagnia Kepler-452, collettivo artistico che, con la propria ricerca innovativa e sperimentale, ha saputo portare nuove prospettive sul rapporto tra uomo, tecnologia e identità.
La serata ha rappresentato non solo un omaggio ai singoli premiati, ma anche una riflessione più ampia sul ruolo dell’arte come strumento di conoscenza e di trasformazione, capace di illuminare le zone d’ombra dell’esistenza umana e di promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse forme di espressione.
Un’occasione per riconoscere come, al di là delle maschere che indossiamo, sia la ricerca della verità e la condivisione delle nostre esperienze a definire il nostro essere nel mondo.

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