Maternità: Echi di Grazia e Custodia – Un Viaggio Iconografico nelle Diocesi MarchigianeUn percorso inedito di riflessione e contemplazione si dispiega nelle sedici diocesi delle Marche, inaugurato il 15 luglio e proseguirà fino al 30 novembre, in concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025.
L’iniziativa, promossa dalla Conferenza Episcopale Marchigiana e sostenuta dalla Regione, si articola in una mostra diffusa, un mosaico di voci artistiche e spirituali che esplora il tema archetipico della maternità.
L’apertura ufficiale, presso il Museo dell’Arte Recuperata (MARec) di San Severino Marche, vedrà la presenza dell’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, Monsignor Francesco Massara, e sarà introdotta dalla direttrice del museo, Barbara Mastrocola.
Lungi dall’essere una semplice esposizione di opere d’arte, il progetto mira a riattivare un dialogo profondo tra fede, arte e cultura, illuminando le radici teologiche e sociali dell’immagine materna nel contesto marchigiano.
Attraverso un accurato assemblaggio di codici miniati medievali, manoscritti liturgici, vangeli illustrati e opere scultoree provenienti dai musei diocesani, archivi e biblioteche, si intende tracciare un’evoluzione iconografica che abbraccia secoli di storia e sensibilità.
Il fulcro dell’esposizione è incentrato su due figure emblematiche: la *Virgo Lactans*, la Madonna del Latte, e la *Madonna della Misericordia*.
La *Virgo Lactans*, con la sua rappresentazione dell’allattamento divino, incarna l’amore materno che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima, un atto di generosità infinita che si estende a tutta l’umanità.
La *Madonna della Misericordia*, invece, evoca la consolazione, la protezione e la compassione, un rifugio sicuro per i sofferenti e i perseguitati.
Queste immagini, profondamente radicate nel patrimonio spirituale occidentale, non si limitano a celebrare la bellezza e la tenerezza della figura materna; esse veicolano significati più ampi, che riguardano l’educazione, la crescita interiore, la gioia incondizionata e la funzione protettiva che la maternità ha sempre assunto nel tessuto sociale.
L’iniziativa non intende semplicemente presentare opere d’arte, ma suscitare una riflessione sulla centralità della figura femminile nella storia della fede, sulla sua influenza nella trasmissione dei valori morali e spirituali e sul suo ruolo come modello di cura e dedizione.
La mostra diffusa, distribuita in sedici luoghi diversi, si configura come un invito a un cammino di scoperta e condivisione, un’opportunità per riscoprire il patrimonio artistico e spirituale delle Marche e per meditare sul valore inestimabile della maternità, un dono divino che continua a ispirare e a nutrire l’umanità.
Si tratta di un’occasione per riappropriarsi di un immaginario profondo, capace di illuminare il presente e di orientare il futuro verso orizzonti di speranza e di pace.