Il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, l’Orchestra Olimpia si fa portavoce di un messaggio potente, intessendo arte e impegno sociale in un concerto di profondo significato.
L’evento, sostenuto da Alpitour World e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, e realizzato in collaborazione con il centro antiviolenza Parla con noi e Percorso Donna, si configura come un atto di memoria e di speranza, un faro in un panorama ancora troppo spesso offuscato dall’ombra della violenza di genere.
Al Teatro Sperimentale, alle ore 21, l’Orchestra Olimpia, guidata dalla sua direttrice Francesca Perrotta, offrirà un programma musicale attentamente calibrato per evocare emozioni intense e stimolare la riflessione.
Il concerto si apre con la Sinfonia Concertante di Mozart, interpretata dalle soliste Ksenia Milas (violino) e Anna Serova (viola).
Questa scelta non è casuale: la composizione, con il suo dialogo virtuoso tra le voci strumentali, incarna i valori del rispetto, della reciprocità e dell’armonia che dovrebbero improntare ogni relazione umana, ma che troppo spesso vengono distorti e violati.
La seconda parte del concerto sarà dedicata a “Sentieri di Sangue” di Silvia Colasanti, un’opera che si confronta frontalmente con la brutalità della violenza, le sue cicatrici profonde e le difficili strade verso la guarigione e la ricostruzione personale.
L’esecuzione musicale sarà arricchita da un’installazione audiovisiva realizzata dalla visual artist Francesca Bonci, che accompagnerà l’ascoltatore in un viaggio emotivo, immersivo e toccante, dove immagini e suoni si fondono per creare un’esperienza multisensoriale.
Parallelamente ai momenti musicali, lo spettacolo vedrà la partecipazione di rappresentanti del centro antiviolenza Parla con noi e di Percorso Donna, che condivideranno testimonianze e spunti di riflessione sul fenomeno della violenza di genere, sulle sue radici culturali e sociali, e sull’importanza cruciale di promuovere un’educazione al rispetto e alla parità di genere fin dalla prima infanzia.
“Non si può mai parlare abbastanza di violenza di genere,” dichiarano Roberta Pandolfi, direttrice artistica, e Francesca Perrotta, direttrice musicale.
“I tragici eventi che leggiamo quotidianamente sui giornali ci ricordano con amarezza quanto il percorso verso una società veramente equa e sicura sia ancora lungo e arduo.
La musica, con la sua capacità di trascendere le barriere linguistiche e culturali, può toccare le corde più profonde del nostro cuore, creare connessioni empatiche e stimolare un cambiamento reale.
“Questo concerto non è solo un evento culturale, ma un atto di denuncia, un gesto di solidarietà verso tutte le donne che hanno subito violenza e un invito all’azione per tutti coloro che desiderano costruire un futuro di pace, rispetto e dignità per ogni essere umano.
È un omaggio a chi non può più parlare, una voce per chi è stato silenziato, e un faro di speranza per un mondo finalmente libero dalla violenza.







