Nella suggestiva cornice della Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica, si è svelato oggi il palio destinato al sestiere trionfatore della centesima edizione della Quintana di Ascoli Piceno, un evento di profonda valenza storica e identitaria.
L’opera, realizzata dall’artista pugliese Renè, si configura come un vibrante omaggio alla tradizione quintanara, reinterpretata attraverso la sua inconfondibile cifra stilistica.
Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici, ha introdotto l’artista, descrivendo la sua opera come espressione di un’esuberanza creativa che trasmette un senso di gioia di vivere, catturando lo spettatore.
Le tele di Renè, attualmente esposte al Palazzo dei Capitani, testimoniano una profonda connessione con le radici artistiche, mentre il drappo per la Quintana ne rappresenta un’applicazione singolare e originale.
L’immagine del palio si articola in una complessa narrazione visiva.
Elementi iconografici fondanti della Quintana, come gli araldi che annunciano le gesta cavalleresche, l’elegante dama, simbolo di grazia e nobiltà, e la rappresentazione di Sant’Emidio, ripresa da un’opera settecentesca, si fondono con le peculiarità espressive dell’artista.
Inaspettate galline, portatrici di numeri che compongono l’anno 2025, e un personaggio “minions”, raffigurato in un’espressione di stupore e meraviglia, aggiungono un tocco di giocosa eccentricità all’insieme.
La tavolozza, intrisa di colori vivaci e saturi, rivela l’influenza dei maestri della Pop Art americana, reinterpretata in chiave personale.
Renè, visibilmente emozionato, ha espresso il profondo onore di aver contribuito a celebrare un evento di tale importanza per la città.
Il legame con Ascoli Piceno, nato vent’anni fa durante un viaggio turistico, si è trasformato in un’ammirazione profonda.
L’artista ha spiegato la scelta delle galline, animali spesso percepiti come banali, ma che in realtà incarnano un’intelligenza e una visione del colore che trascendono la limitata percezione umana, riflettendo il suo approccio artistico.
Il sindaco Marco Fioravanti ha sottolineato il significato trascendente della centesima edizione della Quintana, evidenziando come essa rappresenti non solo un traguardo numerico, ma un’occasione per celebrare la ricchezza e l’autenticità della rievocazione storica ascolese, un patrimonio culturale pronto a essere riconosciuto tra le più prestigiose manifestazioni d’Italia.
La Quintana, infatti, si configura come un mosaico di tradizione, passione e identità, capace di evocare il passato e proiettare il futuro.