Nel cuore di Castel di Lama, un borgo incastonato nel paesaggio ascolano, risplende un presepe storico che va ben oltre la semplice riproduzione della natività.
Un’opera d’arte collettiva, nata negli anni ’80 e recentemente restituita al suo antico splendore, che trasforma un evento religioso in un affascinante viaggio nella memoria e nell’identità territoriale.
Lungi dall’essere una scena convenzionale, questo presepe è una meticolosa ricostruzione del territorio in cui la nascita di Gesù è immaginata avvenire a Santa Maria degli Angeli.
Non si tratta semplicemente di figure e paesaggi, ma di un microcosmo fedele, che riproduce palazzi, ville, chiese e monumenti simbolo di Castel di Lama e della vallata circostante.
In lontananza, l’imponente profilo di Ascoli Piceno si staglia sullo sfondo, con i suoi monumenti più iconici, incorniciati dalla maestosa presenza del monte dell’Ascensione.
L’effetto scenografico è amplificato dalla presenza di oltre quaranta pupazzi animati, che danno vita alla scena con gesti e movimenti, e da un’abile sincronizzazione dell’illuminazione, che illumina ogni dettaglio architettonico e ne valorizza le forme.
L’intera struttura, che occupa una superficie di circa 200 metri quadrati, si rivela un’esperienza immersiva, capace di commuovere e affascinare visitatori di tutte le età.
Il sindaco Mauro Bochicchio ha espresso profonda emozione per il risultato ottenuto, sottolineando l’impegno e la passione profusa da un’équipe di volontari, artisti e artigiani.
“È stato un anno di lavoro immenso e certosino,” ha dichiarato, riconoscendo in particolare il contributo fondamentale di Patrizia Stipa, assessora che ha coordinato il progetto con dedizione assoluta, curando anche la programmazione luci e automazioni.
L’assessora Stipa ha ringraziato i volontari e l’associazione “Il Miglio” per il loro instancabile impegno nel recupero e nella valorizzazione di questo patrimonio artistico.
Un omaggio sentito è stato riservato ai maestri che hanno reso possibile l’opera nella sua interezza: Domenico Tassoni, per l’ingegno nella creazione dei pupazzi in movimento; Luigi Candido Alessandrini, per la sua abilità nella riproduzione dei monumenti ascolani; e Filippo Silvestri, per la sua maestria nell’arte del ferro battuto.
Il presepe storico di Castel di Lama non è solo un’opera di arte popolare, ma un simbolo dell’identità comunitaria, un tributo alla creatività locale e una testimonianza della capacità di trasformare la tradizione in spettacolo.
È un luogo di incontro, di riflessione e di celebrazione, un dono prezioso restituito alla comunità.
Il presepe è visitabile fino a metà gennaio presso la sede comunale di via Carrafo, offrendo a tutti l’opportunità di immergersi in un’atmosfera magica e di riscoprire le radici profonde della propria storia.







