Il 10 novembre si è ufficialmente avviata la produzione di “Tutto l’universo”, un’opera prima di notevole ambizione cinematografica, diretta dal regista emergente Matteo Damiani, nato e cresciuto nel cuore del territorio urbinate.
Questo lungometraggio, frutto di una collaborazione tra la Movie Factory e la Marche Film Commission, incarna un’iniziativa strategica volta a valorizzare e promuovere la ricca identità culturale e paesaggistica delle Marche.
Il progetto, che si preannuncia come un significativo investimento nel cinema italiano, non si limita a una semplice rappresentazione geografica.
L’intento è quello di utilizzare le location come elementi narrativi, integrando la bellezza e la storia del territorio marchigiano nel tessuto stesso della trama.
Le riprese, distribuite in diverse località della provincia di Pesaro e Urbino, focalizzano l’attenzione su centri nevralgici come Pesaro, Vallefoglia, Fermignano e Urbania, ognuno dei quali contribuirà a costruire un mosaico di immagini evocative.
Particolare attenzione è stata riservata alla scelta di location simboliche, capaci di riflettere la peculiarità del patrimonio culturale regionale.
La presenza del Museo del Balì a Colli al Metauro e l’utilizzo di alcune scene ad Ancona sottolineano l’impegno a includere elementi distintivi dell’arte e della tradizione marchigiana.
La scelta del Museo del Balì, in particolare, suggerisce una riflessione sull’importanza della memoria, della tradizione artigianale e del legame con le radici culturali.
La produzione, che si protrarrà per un periodo di quattro settimane, prevede un coinvolgimento attivo delle comunità locali, con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso che favorisca lo sviluppo economico e turistico del territorio.
Questo approccio partecipativo mira a trasformare il set cinematografico in un’occasione di incontro, scambio e promozione del patrimonio locale.
L’attesa per l’uscita nelle sale, prevista per il 2026, è alimentata non solo dalla curiosità verso la trama e l’estetica del film, ma anche dalla consapevolezza del suo potenziale impatto sulla visibilità e sull’immagine delle Marche.
“Tutto l’universo” si configura dunque come un’opportunità unica per raccontare un territorio, un’identità, una comunità, attraverso la magia e la potenza del cinema.
L’opera si propone di trascendere la semplice narrazione cinematografica, aspirando a diventare un vero e proprio ambasciatore culturale delle Marche nel panorama nazionale e internazionale.








