venerdì 5 Settembre 2025
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quale l’ha affermava il quale,l’ha spiegato il quale,l’ha detto il sindaco.La resilienza delle Marche: un racconto di ricostruzione

La ventinovesima edizione della Fiera del SS.
Crocifisso di Castel di Lama, nel cuore dell’Ascoli Piceno, si è aperta sulle spalle di un’eredità trentennale, un percorso costellato di identità e resilienza per la comunità locale.

Più che una semplice fiera agricola, l’evento rappresenta un vero e proprio crocevia culturale, un palcoscenico dove si intrecciano le radici storiche, le pratiche agricole tramandate e le espressioni più autentiche del folklore piceno.

L’apertura ufficiale, segnata dalle parole del sindaco Mauro Bochicchio, ha delineato la fiera non come un evento isolato, ma come tappa fondamentale in vista del traguardo dei trent’anni, un’occasione per riflettere sul passato e proiettarsi verso il futuro.

“Questa edizione”, ha affermato il sindaco, “è una testimonianza del nostro impegno a preservare e valorizzare il patrimonio immateriale del territorio, un patrimonio che definisce Castel di Lama e che continua a rappresentare un motore di sviluppo sociale ed economico.

“L’organizzazione di un evento di tale portata, tuttavia, non è esente da sfide.
L’evoluzione delle normative sanitarie, sempre più stringenti, e le imprevedibilità che possono affliggere ogni edizione, come l’impossibilità di ospitare i cavalli e una riduzione del numero di bovini, hanno richiesto una capacità di adattamento e una flessibilità operativa notevoli.

Nonostante queste difficoltà, la presenza di figure istituzionali di rilievo – dal commissario alla ricostruzione Guido Castelli all’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Antonini, passando per il senatore Giorgio Fede e la consigliera regionale Anna Casini – testimonia il riconoscimento dell’importanza strategica della fiera a livello regionale.
La giornata inaugurale ha offerto uno spettacolo suggestivo, un tuffo nel passato che ha catturato l’attenzione di visitatori di tutte le età.

L’arrivo in piazza di una trebbiatrice storica, un gigante di metallo che ha riportato alla memoria le fatiche e la dignità del lavoro agricolo di inizio Novecento, ha suscitato emozioni intense.

La trebbiatrice, più che un semplice macchinario, è diventata un simbolo tangibile di un’epoca, un’occasione per i giovani di connettersi con le radici della loro comunità e per gli anziani di rivivere un ricordo prezioso.

L’evento, dunque, si configura come un ponte tra passato e presente, un’occasione per custodire la memoria e per promuovere un futuro sostenibile, in cui le tradizioni agricole e le espressioni culturali locali continuino a rappresentare un elemento identitario forte e un fattore di sviluppo per Castel di Lama e per l’intera regione.
La Fiera del SS.
Crocifisso non è solo una celebrazione della ricchezza agricola, ma anche una profonda riflessione sull’importanza di preservare il tessuto sociale e culturale che da sempre contraddistingue questo angolo di Marche.

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