Un’immersione nel cuore della tradizione ascolana: la Quintana accoglie un nuovo abito storico, frutto di un’inedita collaborazione tra l’Ipsia Sacconi e il Gruppo Comunale. Questa mattina, una delegazione di studenti, guidati dal dirigente scolastico Ado Evangelisti, ha presentato un abito destinato a un nobile della Quintana, simbolo tangibile di un progetto Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) che segna un punto di rottura rispetto alle consuete attività didattiche.L’iniziativa non rappresenta un episodio isolato, bensì l’embrione di un percorso formativo strutturato che l’Istituto intende consolidare annualmente. Il dirigente Evangelisti ha espresso la volontà di creare un ponte tra l’apprendimento tecnico e la ricchezza del patrimonio culturale locale, offrendo agli studenti l’opportunità di confrontarsi con l’artigianato artistico tradizionale e di interiorizzare un senso di appartenenza al territorio.Il coordinamento tecnico è stato affidato ad Anna Marini, esperta artigiana con una solida carriera nella realizzazione di abiti per rievocazioni storiche, la cui maestria sartoriale ha guidato gli studenti attraverso le complessità della creazione di un indumento storico autentico. La sfida, più che la semplice confezione, risiedeva nella comprensione del significato intrinseco del costume, un linguaggio simbolico che racconta storie di epoche passate.L’abito, un tripudio di velluti nelle tonalità del verde, bordeaux e bianco, incarna l’eleganza e la solennità della Quintana. Il cappello verde, il farsetto bordeaux e la cappa verde, abbinati a una camicia di cotone bianco, si fondono in un insieme armonioso che rispetta la tradizione ma introduce elementi di modernità nella resa cromatica e nella forma. Il disegno originale, che ne definisce le linee e i dettagli iconografici, è opera del costumista ufficiale della Quintana, il professor Paolo Lazzarotti, figura di spicco nel panorama artistico nazionale e internazionale.Cristiano Fioravanti, vice presidente del Consiglio degli Anziani, ha sottolineato come la Quintana non si limiti a una competizione sportiva, ma rappresenti un complesso sistema di valori e tradizioni. “I costumi non sono solo abiti, ma segni distintivi di identità e memoria collettiva,” ha affermato. Fioravanti ha espresso l’ambizione di creare una “scuola stabile di sartoria storica,” ispirandosi al modello partenopeo, per formare nuove generazioni di artigiani capaci di preservare e tramandare le tecniche e le conoscenze del passato. L’obiettivo è elevare la Quintana a vero e proprio laboratorio di antropologia culturale, dove la storia, l’arte e l’artigianato si fondono in un’esperienza formativa unica e irripetibile. Questa nuova collaborazione tra scuola e Quintana si configura, dunque, come un investimento nel futuro, un atto di amore verso le proprie radici e un impegno verso la salvaguardia di un patrimonio immateriale di inestimabile valore.
Quintana, un abito storico nato dalla scuola: tradizione e innovazione.
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