Dialoghi di Luce e Analisi: Guarneri e Rembrandt alla Galleria AlbaniIl Comune di Urbino, custode di un patrimonio artistico di inestimabile valore, presenta un evento espositivo di straordinaria risonanza intellettuale: “Luce che affiora”, un serrato confronto tra l’eredità incisoria di Rembrandt van Rijn e la ricerca pittorica di Riccardo Guarneri.
La mostra, ospitata nella suggestiva Galleria Albani dei Musei Civici dal 20 dicembre al 25 gennaio, è frutto della sapiente curatela di Riccardo Freddo e Luca Baroni, e si configura come un’occasione unica per esplorare la complessità del chiaroscuro e l’approccio analitico alla rappresentazione della realtà.
L’idea alla base dell’esposizione affonda le radici in un episodio cruciale della biografia di Guarneri: un viaggio formativo nei Paesi Bassi negli anni ’50, dove il giovane artista entrò in contatto diretto con l’opera di Rembrandt.
Quest’incontro si rivelò un’esperienza trasformativa, un seme che germinò nella sua successiva produzione artistica, influenzando profondamente la sua visione del mondo e il suo modo di interpretare la luce.
Venti incisioni originali di Rembrandt, provenienti da una collezione privata urbana, costituiscono il fulcro della prima parte del percorso espositivo.
Queste opere, espressione di un genio che ha saputo elevare l’incisione a forma d’arte autonoma, testimoniano la maestria del pittore olandese nell’utilizzo del chiaroscuro, strumento potente per esprimere profondità emotiva e drammaticità narrativa.
L’evoluzione tecnica e concettuale di Rembrandt si rivela attraverso i fogli esposti, offrendo una panoramica del suo percorso artistico, dall’uso più diretto e contrastato della luce alle sperimentazioni più sofisticate e sfumate.
Titoli celebri come “Inno di Simeone”, “La négresse couchée” e un’intima “Autoritratto con Saskia” offrono uno sguardo privilegiato sull’animo dell’artista e sulla sua capacità di indagare la condizione umana.
Accostare l’opera di Rembrandt a quella di Riccardo Guarneri, figura di spicco della pittura analitica italiana, non è un esercizio di mera comparazione stilistica, ma un tentativo di illuminare le convergenze e le divergenze tra due approcci apparentemente distanti.
Mentre Rembrandt utilizza il chiaroscuro per creare effetti drammatici e per modellare le figure, Guarneri adotta un metodo di scomposizione e ricomposizione dell’immagine, privilegiando la resa della materia e della luce attraverso una pennellata minuziosa e una tavolozza ridotta.
Le opere di Guarneri, caratterizzate da un ritmo lento e meditativo, invitano lo spettatore a un’osservazione attenta e prolungata, a una contemplazione silenziosa del reale.
La luce in Guarneri non è un elemento scenografico, ma un principio costitutivo della materia, un’entità vibrante e dinamica che rivela la sua complessità.
La mostra, promossa con la collaborazione tra il Comune, l’associazione Arte in Arte, la Rete Museale Marche Nord e la Gallery Rosenfeld di Londra, si configura quindi come un dialogo tra due maestri, due figure artistiche che, pur operando in contesti storici e culturali diversi, condividono una profonda sensibilità per la luce e una ricerca incessante della verità.
Un’occasione imperdibile per arricchire la propria conoscenza dell’arte e per lasciarsi ispirare dalla bellezza di un patrimonio artistico straordinario.







