Nel cuore pulsante dell’Umbria, all’interno del Sacro Convento dei Frati Minori di Assisi, il 18 settembre ha segnato la nascita di un’iniziativa di portata nazionale: la Rete delle Città di Carta.
Un atto formale, celebrato nell’ambito della prestigiosa rassegna “Il Cortile di Francesco”, che riunisce un patrimonio storico e culturale inestimabile, testimoniando un profondo legame con il territorio e con le sue tradizioni.
L’evento, promosso da Comieco in collaborazione con Fondazione Symbola, con il sostegno attivo di Federazione Carta e Grafica e Unirima, non è casuale.
Coincide con un momento cruciale: il dibattito parlamentare volto a riconoscere ufficialmente il 18 settembre come Giornata Nazionale del Riciclo della Carta, un segnale tangibile dell’importanza strategica attribuita alla gestione sostenibile delle risorse.
Fabriano, città simbolo della cartaie italiana, ha avuto un ruolo centrale in questa giornata.
Rappresentata dall’Assessore comunale Maura Nataloni, delegata alla Bellezza e alle tematiche Unesco, Fabriano ha presentato il proprio contributo, non solo come custode di una tradizione secolare, ma anche come motore di innovazione e sviluppo.
L’intervento ha delineato i progetti in atto per rivitalizzare la vocazione produttiva legata alla carta, con un’attenzione particolare ai principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
La Rete delle Città di Carta non si limita a una mera adesione formale.
Attraverso la firma di un manifesto istitutivo, i Comuni partecipanti si impegnano concretamente a promuovere una diffusa cultura del riciclo e della raccolta differenziata.
Il manifesto, più che un documento, rappresenta una visione: ogni città, un laboratorio a cielo aperto, un centro di eccellenza dove la storia industriale si fonde con la ricerca di soluzioni innovative per la gestione dei rifiuti e per la rigenerazione del territorio.
La carta, materiale intrinsecamente legato alla trasmissione del sapere, alla creatività e all’espressione culturale, diventa così il filo conduttore di un percorso comune.
La Rete ambisce a creare una rete di formazione e sensibilizzazione, coinvolgendo scuole, imprese e cittadini, per diffondere buone pratiche e promuovere un cambiamento culturale profondo.
Si tratta di un’iniziativa che va oltre la semplice gestione dei rifiuti: è un investimento nel futuro, un impegno per un modello di sviluppo più equo e sostenibile, che valorizzi il patrimonio culturale e naturale del nostro Paese.
Ogni città aderente si propone come esempio concreto di come la tradizione e l’innovazione possano coesistere, creando opportunità di crescita economica e sociale, nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future.