La Stagione Lirica 2025/2026 della Fondazione Rete Lirica delle Marche si configura come un percorso artistico ambizioso e profondamente legato al territorio, inaugurando il suo cammino ad Ascoli Piceno con un’esecuzione di *Il barbiere di Siviglia* di Gioachino Rossini.
La scelta di questo capolavoro rossiniano non è casuale: simboleggia un omaggio al compositore marchigiano e segna l’inizio di un progetto condiviso con i teatri di Fermo e Fano, espressione di una visione di rete che mira a diffondere l’opera lirica in tutta la regione.
La coproduzione con la Fondazione Teatro delle Muse di Ancona e la circuitazione realizzata da Imarts testimoniano l’impegno della Fondazione verso una fruizione capillare e accessibile.
Un momento di approfondimento e socializzazione è previsto per il 12 novembre, con una presentazione curata da Roberta Pedrotti, seguita da un aperitivo offerto da Tenuta La Riserva, offrendo al pubblico l’opportunità di conoscere più a fondo il lavoro e i suoi significati.
Il 13 novembre, un’anteprima dedicata ai giovani rappresenta un investimento nel futuro del teatro, stimolando la passione e la conoscenza dell’opera lirica nelle nuove generazioni.
L’allestimento, forte di un pedigree internazionale, è frutto della visione registica di Damiano Michieletto, che ha già lasciato un segno indelebile nel panorama operistico contemporaneo.
Originariamente concepito per Wexford nel 2003 e successivamente ampliato per il Maggio Musicale Fiorentino nel 2005, questo *Barbiere* si distingue per la sua freschezza, per la vitalità e per l’approccio teatrale innovativo.
La ripresa affidata a Tommaso Franchin mantiene intatta l’essenza originaria, arricchendola con nuove sfumature.
Le scenografie di Michieletto, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti creano un universo visivo coerente e suggestivo, evocando la vivacità e l’immediatezza della commedia dell’arte.
L’interpretazione si distacca dalle convenzioni, proponendo una narrazione accessibile e coinvolgente, pensata per un pubblico ampio e diversificato.
Sul podio della Form (Fondazione Orchestra Regionale Marche), il direttore Jacopo Brusa guida l’esecuzione, garantendo un equilibrio tra rigore musicale e sensibilità interpretativa.
Il Coro del Teatro Ventidio Basso, preparato da Pasquale Veleno, contribuisce con la sua voce a creare un’atmosfera corale ricca e dinamica.
Il cast, un mix di voci affermate e giovani promesse, vede protagonista Pietro Adaini nel ruolo di Almaviva, Aleksandra Meteleva come Rosina, Hae Kang nei panni di Figaro, affiancati da Giuseppe Toia, Eugenio Di Lieto e dai talenti emergenti dell’Academy sostenuta da Confindustria Ascoli Piceno, testimonianza di un impegno concreto verso la formazione dei giovani artisti.
Questa produzione rappresenta un pilastro della filosofia della Fondazione Rete Lirica delle Marche: unire la ricerca della qualità artistica all’attenzione alla formazione e al radicamento nel territorio.
La stagione proseguirà con *Carmen* a marzo, delineando un dittico dedicato all’affascinante città di Siviglia, consolidando un percorso che mira a celebrare il patrimonio musicale italiano e a promuovere l’opera lirica come forma d’arte viva e rilevante per il futuro culturale della regione.







