Santa Vittoria in Matenano si appresta a celebrare una ricorrenza significativa, un intreccio tra storia, arte e comunità.
Sabato 20 settembre, alle ore 21:30, il Teatro del Leone, dopo un accurato e necessario intervento di restauro, riapre le sue porte in concomitanza con l’attesissima quinta edizione del Festival Storie.
Questo evento non è solo una riapertura, ma un simbolo della resilienza culturale e dell’impegno nel preservare il patrimonio artistico del territorio.
A inaugurare questo rinnovato capitolo sarà il quartetto Mercadante con “Le Colonne Sonore del Cinema”, un concerto che trascende la semplice esecuzione musicale per divenire un viaggio emozionale attraverso i capolavori che hanno scolpito la memoria collettiva del cinema mondiale, portando con sé un’eco suggestiva nel cuore dei Monti Sibillini.
L’esperienza musicale offrirà un’immersione profonda nelle partiture che hanno definito un’epoca, da “La Vita è Bella” di Nuotolanti, che ha commosso il mondo con la sua commovente commistione di tragedia e speranza, all’epica western di Morricone per “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, passando per l’iconografia senza tempo de “Il Padrino” e la nostalgia amara di “Amarcord”, fino alla critica satirica de “Giù la testa” e la decadenza glamour de “La Dolce Vita”.
Il concerto vedrà l’eccezionale partecipazione di Leo Binetti al pianoforte, maestro nell’arte di tessere melodie intime e potenti; Giampaolo Caldarola, con il suo sassofono baritono capace di evocare atmosfere dense e malinconiche; Rocco Debernardis, la cui abilità con il clarinetto trasmetterà sfumature di intenso pathos; e Francesco Sette, che con le percussioni darà ritmo e colore all’esperienza sonora.
Il sindaco di Santa Vittoria in Matenano, Fabrizio Vergari, anima propulsiva e sostenitore fin dagli albori del Festival Storie, sottolinea l’importanza di questa iniziativa che connette 13 borghi marchigiani in una rete di promozione culturale e valorizzazione del territorio.
“La riapertura del teatro è un momento di profonda gioia, ma il mio desiderio più grande è che esso possa rimanere un luogo vitale e frequentato per tutto l’anno,” afferma il sindaco.
“La cultura non è un optional, ma il motore essenziale di ogni comunità.
Custodire e promuovere la cultura, preservare piccoli e grandi teatri, significa infondere identità, vitalità e speranza nel futuro del nostro paese.
Il teatro, infatti, non è solo un edificio, ma un crocevia di storie, emozioni e relazioni umane, un luogo dove la memoria si rinnova e la creatività fiorisce.
” L’evento del 20 settembre rappresenta dunque un tassello fondamentale in questo percorso di rigenerazione culturale, un invito a riscoprire il valore inestimabile dell’arte e della condivisione.