Simona Paolella, psicoterapeuta e scrittrice, si distingue con l’assegnazione del Premio Franz Kafka Italia© alla Cultura, un riconoscimento che celebra la sua capacità di tessere connessioni profonde tra arte, psicologia e processi formativi dell’individuo.
Il premio, giunto alla sua diciannovesima edizione, riconosce un approccio innovativo che trascende le discipline, esplorando le dinamiche dell’inconscio attraverso narrazione, musica, teatro e, più in generale, attraverso l’esperienza umana.
L’evento coincide con il lancio di “Antartide Interiore”, un romanzo breve edito in self-publishing che rappresenta una riflessione introspettiva sul dolore, la perdita e la possibilità di rinascita.
La giuria del premio ha voluto sottolineare l’importanza dell’arte non solo come espressione estetica, ma come strumento potente di trasformazione personale, una via per la guarigione psichica e il recupero del senso di sé.
L’ispirazione per “Antartide Interiore” nasce da un’esperienza diretta, un momento di profonda empatia osservata durante un seminario.
La testimonianza di una giovane donna, segnata da un lutto irrimediabile e dal dolore del suicidio del fratello, ha illuminato la dinamica complessa che spesso si manifesta nel dolore: la tendenza all’isolamento, amplificata dalla percezione di essere esclusi e soli.
Paolella evidenzia come questa chiusura, paradossalmente, diventi un amplificatore del senso di abbandono.
Il romanzo, attraverso il personaggio di Sam, narra il percorso di un uomo consumato dal dolore, una parabola esistenziale che esplora la fragilità umana e la resilienza.
La narrazione si fa veicolo di una riflessione più ampia sulla psicotraumatologia e sulla capacità di ricostruire un senso di appartenenza e significato dopo un’esperienza devastante.
Il lavoro di autori seminali come Judith Herman, con la sua analisi dei disturbi da stress post-traumatico, Donald Winnicott, con la sua teoria del “sé” e della relazione madre-bambino, e Peter Levine, con il suo approccio somatico al trauma, fornisce un quadro teorico che informa la sensibilità e la profondità dell’opera.
“Antartide Interiore” non è solo una storia di dolore, ma un invito alla compassione e all’estensione della mano verso chi soffre, un monito a riconoscere la potenza trasformativa dell’empatia e della connessione umana.
Il romanzo, edito in self-publishing, si propone come un ponte tra la ricerca psicologica e la creatività artistica, offrendo al lettore non solo una narrazione coinvolgente, ma anche spunti di riflessione sulla propria esperienza emotiva e sulla possibilità di superare le proprie ferite interiori.