La mostra “Il segno Ugo La Pietra. Disegni 1962/2024”, attualmente in corso a Ascoli Piceno presso lo Spazio Premio Licini, costituisce un’immersione profonda nell’universo creativo di uno degli artisti più significativi e poliedrici del panorama italiano contemporaneo. L’esposizione, curata da La Pietra stesso in collaborazione con Alessandro Zechini, non si limita a presentare un’ampia selezione di opere, ma offre una narrazione articolata di oltre sei decenni di indagine estetica e intellettuale.Il disegno, per La Pietra, si configura come un vero e proprio strumento di analisi critica, un laboratorio mentale dove esplorare le dinamiche della vita quotidiana e il complesso rapporto tra l’individuo e l’ambiente costruito. Il percorso espositivo si articola attraverso fasi ben definite, partendo dalle prime opere degli anni Sessanta, caratterizzate da un’espressività geometrica dove linee e strutture emergono come elementi dominanti. Si passa poi alle “Strutturazioni Tissurali”, opere che decostruiscono l’ordine apparente, introducendo elementi di casualità che mettono in discussione l’illusione del controllo e sollecitano una riflessione sulla precarietà dell’esistenza.Gli anni Settanta vedono un’inversione di focus, con l’artista che rivolge la sua attenzione alla città e alla percezione dello spazio urbano, attraverso opere evocative come “Immersioni” e “La città scorre ai miei piedi”. In questo contesto cruciale emerge il “Commutatore”, un oggetto emblematico che incarna l’invito a ridefinire il proprio punto di vista, a superare le convenzioni e ad abbracciare una prospettiva più ampia.Successivamente, La Pietra espande il suo orizzonte tematico, indagando le implicazioni dell’identità culturale, la memoria dei luoghi e le esperienze del viaggio, declinate in cicli come “Pulizia Etnica (Territori)” e “Itinerari”. L’impatto del periodo pandemico si manifesta in modo diretto con le opere “Covid 2020”, che catturano l’angoscia e l’incertezza di quei giorni.La mostra si conclude con un dialogo armonioso tra architettura e natura, incarnato nei disegni delle “Gazebi” e nella scultura “Casetta Interno/Esterno”, che sfuma i confini tra sfera privata e pubblica. I tre video, a corredo, offrono uno sguardo inedito su esperienze urbane e visioni futuristiche, ampliando ulteriormente il racconto. L’opera di Ugo La Pietra, attraverso il tratto libero e immaginifico che la contraddistingue, si rivela un invito urgente a riappropriarsi della capacità di osservazione, a decostruire i luoghi comuni e a riscoprire la bellezza intrinseca nel quotidiano, stimolando una riflessione profonda sul nostro ruolo all’interno di un mondo in continua evoluzione.
Ugo La Pietra: un viaggio creativo tra disegno, città e memoria.
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