Ridisegnare il futuro agricolo marchigiano: cooperazione, filiera e sostenibilitàUn’analisi approfondita del futuro dell’agricoltura nelle Marche ha segnato il recente convegno organizzato da Confcooperative Fedagri Marche presso le Cantine di Castignano, nell’ambito del programma Csr Marche e in vista della nuova Politica Agricola Comune (PAC).
L’evento, introdotto dal direttore di Confcooperative Marche, Mauro Scattolini, e dal presidente delle Cantine di Castignano, Omar Traini, ha rappresentato un crocevia di competenze, riunendo operatori, tecnici, economisti e studiosi per esplorare strategie innovative volte a plasmare un sistema agricolo resiliente, competitivo e profondamente radicato nella sostenibilità ambientale e sociale.
Il Presidente di Fedagri Marche, Francesco Torriani, ha acceso i lavori con una lucida diagnosi delle criticità che affliggono il settore.
La frammentazione, ancora eccessiva, rischia di soffocare il potenziale produttivo e la capacità di negoziazione delle aziende agricole marchigiane.
Con seminativi che dominano oltre tre quarti della superficie agricola utilizzabile (SAU), la necessità di superare questa condizione si fa pressante.
Torriani ha quindi delineato un percorso che non si limita a forme di aggregazione numericamente significative, ma che promuove una vera e propria evoluzione qualitativa, attraverso servizi avanzati di certificazione, consulenza specializzata, sistemi di tracciabilità rigorosi e l’adozione strategica delle tecnologie digitali.
Questo approccio mira a creare un ecosistema agricolo più forte, capace di rispondere efficacemente alle sfide del mercato globale e di valorizzare i prodotti locali.
Un altro elemento cruciale emerso durante il dibattito è la centralità della creazione di valore aggiunto lungo l’intera filiera agroalimentare.
Non si tratta più di concentrare gli sforzi esclusivamente sulla produzione di materie prime, ma di estendere l’impegno a tutte le fasi, dalla trasformazione alla distribuzione e, infine, alla commercializzazione.
In questa visione, la cooperazione agroalimentare si configura come un pilastro fondamentale per il futuro del settore.
Gli strumenti messi a disposizione dal CSR Marche 2023-2027 e la nuova PAC devono essere indirizzati a sostegno di questo modello cooperativo, rafforzandone le capacità di innovazione e di sviluppo.
Un esempio concreto di questa opportunità è rappresentato dall’Intervento SRH01c, volto a fornire servizi di consulenza alle imprese, con una scadenza per la presentazione delle domande fissata al 22 gennaio 2026.
Gli interventi del prof.
Francesco Solfanelli (Università Politecnica delle Marche), Barbara Minisci (Confcooperative Fedagripesca nazionale) e Giovanni Cimarelli (Consorzio Marche Biologiche) hanno arricchito il confronto, fornendo spunti di riflessione e casi studio rilevanti.
Il convegno ha confermato, con forza, il ruolo chiave della cooperazione non solo come strumento per migliorare l’efficienza produttiva, ma anche come motore propulsivo per la transizione ecologica, la competitività e la resilienza dell’intero sistema agricolo regionale.
Il futuro dell’agricoltura marchigiana si gioca sulla capacità di integrare innovazione, cooperazione e sostenibilità, costruendo un modello agricolo che sia al tempo stesso prospero, equo e rispettoso dell’ambiente.







