La designazione di un Commissario Straordinario per la linea ferroviaria Adriatica rappresenta un punto di svolta cruciale, un atto che potrebbe ridisegnare il futuro economico e sociale del territorio marchigiano e della costa adriatica. L’incarico affidato ad Aldo Isi, Amministratore Delegato di Rfi, simboleggia un’accelerazione necessaria per un’opera che si preannuncia come infrastruttura strategica di primaria importanza per l’intero Paese.Per troppo tempo, la regione ha sopportato le conseguenze di un’infrastruttura ferroviaria inadeguata, un collo di bottiglia che ha ostacolato la crescita, penalizzato le imprese e limitato le opportunità per i cittadini. L’Alta Velocità non è solamente un sistema di trasporto più rapido, ma un potente motore di sviluppo, capace di stimolare l’innovazione, attrarre investimenti e creare posti di lavoro. La sua estensione lungo la costa adriatica, collegando efficacemente le Marche e Fano al resto d’Italia, non è un’opzione, ma un imperativo.Le precedenti promesse, spesso disattese, hanno alimentato un clima di frustrazione e incertezza. Il rischio di un “bypass”, sollevato in passato, incarnava la paura di una soluzione che, pur perseguendo l’obiettivo di velocizzare il tracciato, avrebbe lacerato il tessuto urbano e sociale di Fano, accentuando le disuguaglianze territoriali e compromettendo la qualità della vita. Un intervento di tale portata avrebbe comportato non solo impatti economici negativi, ma anche una profonda alterazione del paesaggio, snaturando l’identità del territorio.L’attuale decisione, invece, proietta uno scenario di rinnovamento e opportunità. Il potenziamento della linea costiera non è solo una questione di infrastrutture, ma una questione di visione strategica, di sviluppo sostenibile, di coesione sociale. Permette di connettere i centri di produzione, i luoghi di lavoro, le aree residenziali, creando un sistema integrato che favorisce la mobilità delle persone e delle merci.Questa operazione può rappresentare un’occasione storica per invertire una tendenza storica, per evitare che le Marche rimangano marginali e isolate, penalizzate da una posizione geografica sfavorevole. L’Alta Velocità può diventare un volano per il rilancio del settore industriale, per la valorizzazione del turismo, per la creazione di servizi più efficienti e accessibili a tutti.Il successo di questa iniziativa richiede un impegno corale, un’azione sinergica tra istituzioni nazionali e locali, tra enti pubblici e soggetti privati. È fondamentale evitare divisioni e contrasti, perseguire obiettivi comuni, agire con determinazione e tempestività. Il ringraziamento espresso alle istituzioni, al Governo Meloni, al Ministro Salvini e al Presidente Acquaroli, riflette la consapevolezza dell’importanza di questo sforzo collettivo e l’auspicio che il futuro possa essere caratterizzato da una collaborazione fruttuosa e duratura. Ora è tempo di agire, con rapidità ed efficacia, per trasformare questa visione in realtà concreta.
Alta Velocità Adriatica: Svolta per le Marche e la Costa
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