A settembre, Ancona ha manifestato un quadro economico caratterizzato da una moderazione dell’inflazione, come evidenziato dalla variazione mensile dell’indice dei prezzi al consumo pari a -0,8%.
Questo dato, diffuso dall’Ufficio Statistica comunale, contrasta con la tendenza positiva osservata nei mesi precedenti, e segnala una dinamica più contenuta rispetto all’incremento del 1,1% registrato ad agosto, che a sua volta è stato un rafforzamento rispetto alle variazioni precedenti.
L’analisi del tasso tendenziale, ovvero il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, ha visto una lieve riduzione, passando da +1,1% a +0,9%, indicando una decelerazione della crescita dei prezzi.
Un elemento significativo è rappresentato dall’andamento dei costi energetici.
La diminuzione dei prezzi di energia elettrica (-0,2%) e gas (-0,1%) rispetto ad agosto, con un’ulteriore raffreddamento del tasso tendenziale che si sposta da -0,9% a -1,3%, suggerisce un’influenza positiva sul potere d’acquisto delle famiglie.
Tale andamento potrebbe essere collegato a fattori esterni, come la fluttuazione dei mercati internazionali delle materie prime.
L’osservatorio sui beni di consumo rivela una disomogeneità di comportamenti.
Sebbene si registri un calo nei prezzi di beni primari come acqua minerale e bevande analcoliche (-1,5%) e caffè (-0,5%), che incidono significativamente sul paniere della spesa familiare, si riscontra un aumento marcato del costo della frutta (+6,3%).
Tale incremento, potenzialmente dovuto a fattori stagionali o a problematiche legate alla produzione e distribuzione, merita un’attenta analisi per comprendere le sue implicazioni sulla spesa delle famiglie.
Il settore dei servizi, tradizionalmente sensibile alle dinamiche economiche, mostra segnali contrastanti.
La diminuzione del -3,8% rispetto ad agosto nei servizi ricettivi e di ristorazione, unita ad un incremento del 1,4% nel tasso tendenziale, suggerisce una possibile contrazione della domanda nel breve termine, compensata però da una crescita comparativa rispetto all’anno precedente.
La contrazione del 14% nei servizi di alloggio è un dato particolarmente rilevante, che potrebbe riflettere cambiamenti nelle abitudini di viaggio e nelle preferenze dei consumatori.
Infine, il settore dei trasporti, con una variazione mensile complessiva pari a -1,9%, evidenzia una significativa riduzione dei costi, soprattutto nel trasporto aereo (-22,4%) e marittimo (-28,9%).
Questi cali potrebbero essere attribuiti a fattori come la diminuzione della domanda turistica o a variazioni nei prezzi del carburante, con ripercussioni positive sul costo degli spostamenti per le famiglie e le imprese.
L’analisi congiunta di questi dati fornisce un quadro complesso dell’economia locale, caratterizzato da una moderazione dell’inflazione ma anche da segnali di cambiamento nelle abitudini di consumo e nelle scelte di viaggio.








