mercoledì 17 Settembre 2025
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Api Falconara: Silenzi, Segreti e il Futuro in Bilico

La vicenda dell’Api di Falconara Marittima, impresa cruciale per l’economia e l’occupazione del territorio, si è rivelata un esempio emblematico di deficit di trasparenza e di responsabilità politica.

A giugno, una mia interrogazione alla giunta Acquaroli aveva volto a sollecitare un intervento proattivo, un’azione concreta per comprendere e gestire le dinamiche in atto.
L’assessore Aguzzi aveva promesso un coinvolgimento, un’attenzione specifica alla questione; promessa disattesa, e da allora il silenzio ha attanagliato la comunità.
La cessione di Ip da parte di Api agli investitori azeri di Socar, società controllata dal governo di Baku, non è certo una novità improvvisa.
Da tempo serpeggiavano indiscrezioni, sussurri di un interesse estero che si avvicinava.

Ora, la sindaca di Falconara, appartenente a un’amministrazione di centrodestra, si erge a esprimere sbigottimento.
Ma lo sbigottimento, l’apprensione e la frustrazione sono sentimenti radicati nei cittadini, che si sentono di nuovo vittime di decisioni imposte dall’esterno, mantenuti all’oscuro di processi che impattano direttamente sul loro futuro, sul tessuto sociale, sulla loro sicurezza.
La situazione solleva interrogativi profondi sulla governance locale e regionale.
Non si tratta semplicemente di una questione economica, ma di una questione di democrazia partecipativa.
La vendita di un’azienda strategica come Api non può essere una decisione presa in segreto, senza un adeguato dibattito pubblico e senza la possibilità per i soggetti interessati – lavoratori, sindacati, associazioni di categoria, cittadini – di esprimere il proprio parere e di contribuire alla definizione delle strategie.
Il ruolo delle istituzioni regionali e comunali è quello di garantire la trasparenza, di promuovere la partecipazione e di tutelare gli interessi della collettività.

Il silenzio, l’inerzia, l’apparente impotenza dimostrate finora denotano una mancanza di visione, una carenza di coraggio e una profonda inadeguatezza nel rappresentare e proteggere il territorio.
È imperativo che le autorità locali e regionali assumano immediatamente la responsabilità della situazione, attivando un tavolo di confronto con tutti gli stakeholder, per fare luce sulle dinamiche che hanno portato a questa cessione e per elaborare un piano di azione che tuteli i posti di lavoro, l’ambiente e il futuro di Falconara Marittima.

La fiducia dei cittadini va riconquistata con fatti concreti, non con dichiarazioni di stupore postumi.

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