- pubblicità -

Ascoli Piceno: tra fragilità e segnali di ripresa nel 2025

- PUBBLICITA -

Il 2025 si rivela un anno di transizione per il tessuto imprenditoriale della provincia di Ascoli Piceno, un periodo segnato da una dialettica complessa tra persistenti fragilità e incoraggianti segnali di resilienza.
La presentazione del bilancio Cna, illustrata dalla Presidente Trillini e dal Direttore Balloni, insieme ai Vicepresidenti Scipioni e Tomassini e con la partecipazione dell’Assessore Stallone, delinea un quadro che va oltre la semplice fotografia di numeri, ponendo l’attenzione sulle dinamiche sottostanti che plasmano il futuro economico del territorio.
La ripresa demografica, dopo anni di contrazione, manifesta un timido, ma significativo, segnale positivo: un incremento dello 0,7% delle imprese attive, con un saldo di 123 nuove realtà operative tra aprile e ottobre.
Questo dato, che eclissa le performance regionali, riflette un’inversione di tendenza particolarmente evidente nei settori dei servizi alla persona, della ristorazione, dell’ospitalità turistica e delle costruzioni, settori che sembrano intercettare un rinnovato desiderio di consumo e di investimento locale.
Tuttavia, la vitalità di questi comparti non si traduce in un miglioramento generalizzato, poiché il commercio tradizionale, la manifattura e, soprattutto, l’export, continuano a navigare in acque agitate.

Il crollo delle esportazioni, con una diminuzione del 22,2% nei primi tre trimestri del 2025, costituisce l’elemento di maggiore criticità.

Questa flessione è in larga misura riconducibile alla crisi del comparto farmaceutico, un settore cruciale per l’economia locale, e alla difficoltà del sistema moda, che fatica a competere in un mercato globale sempre più volatile.

Paradossalmente, a controcorrente di questo scenario negativo, la domanda di lavoro si mostra sorprendentemente robusta, con previsioni di 1.000 assunzioni a dicembre e un totale di 4.000 nel trimestre successivo, un dato che supera le aspettative e che potrebbe indicare una crescente necessità di competenze specializzate, non sempre facilmente reperibili sul territorio.
Il futuro, tuttavia, è minacciato da un’emergenza demografica persistente.

La provincia di Ascoli Piceno continua ad accusare il colpo della perdita di popolazione, con un invecchiamento più rapido rispetto alla media regionale, una combinazione di fattori che mettono a rischio il ricambio generazionale e la tenuta stessa del sistema produttivo.

La Cna intende affrontare questa sfida strategica attraverso un approccio integrato, che valorizzi il capitale umano, promuova l’innovazione tecnologica e sostenga lo sviluppo delle aree interne, spesso penalizzate dalla mancanza di infrastrutture e di opportunità.
Il ritorno di un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni d’impresa, dopo un decennio di difficoltà, segna una svolta, seppur modesta, che alimenta un cauto ottimismo per il 2026.

L’efficacia degli strumenti di incentivazione, unitamente al dialogo costruttivo con le istituzioni, rappresentano leve cruciali per sostenere questa ripresa.
La Cna, con una visione lungimirante, auspica un superamento delle logiche localistiche e una convergenza di intenti, al fine di trasformare il Piceno in un territorio attrattivo per gli investimenti e per le nuove generazioni, capace di coniugare tradizione e innovazione, sviluppo economico e sostenibilità ambientale.

La sfida cruciale, dunque, è quella di tradurre questa flebile ripresa in una crescita solida e duratura, costruendo un futuro prospero per l’intera comunità.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap