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mercoledì 22 Ottobre 2025

Conerobus a rischio: sindacati chiedono soccorso alla Regione.

La situazione di Conerobus, fulcro del trasporto pubblico locale nelle Marche, si configura come una sfida urgente e complessa, che esige un intervento politico e finanziario immediato e strutturale.
Le organizzazioni sindacali, a seguito di un intenso confronto con la dirigenza aziendale e in vista del piano quinquennale 2025-2030, lanciano un appello con forza rinnovata alla Regione Marche, all’amministrazione comunale di Ancona, alla Provincia e a tutti i soggetti coinvolti, richiedendo impegni scritti, vincolanti e concreti che garantiscano la sostenibilità economica e operativa dell’azienda.
Il dialogo in corso, pur mantenendo aperto un canale di comunicazione, non riesce a dissipare la preoccupazione derivante da un quadro economico premente.

Il piano di risanamento aziendale, pur delineando una visione di lungo periodo, si fonda su scelte che, se attuate senza un adeguato supporto esterno, rischiano di compromettere la qualità del servizio e di generare un impatto negativo significativo sui livelli occupazionali.

In particolare, il piano quinquennale prevede una revisione dei costi del personale, con la previsione di 30 esuberi e l’utilizzo del Fondo di Solidarietà Bilaterale per un’ala dei lavoratori, con conseguente riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione.

Questa strategia, sebbene miri a contenere le spese, solleva interrogativi sulle implicazioni sociali e sulla capacità di mantenere elevati standard di servizio.
Le organizzazioni sindacali sottolineano l’imperiosa necessità di un intervento straordinario e duraturo a favore del trasporto pubblico locale.
Un risanamento efficace non può prescindere da un flusso costante e prevedibile di risorse finanziarie, dimensionate in modo adeguato per far fronte ai costi operativi crescenti e all’inflazione galoppante.
Senza questo fondamentale presupposto, ogni tentativo di risanamento si ridurrà a un esercizio privo di sostanza, incapace di assicurare la sopravvivenza di Conerobus e la tutela dei diritti dei lavoratori.
È inaccettabile continuare a operare in un contesto caratterizzato da contratti di servizio obsoleti e inadeguati, che non tengono conto dell’aumento esponenziale dei costi di carburante, manutenzione e ricambi.

L’onere di colmare le lacune derivanti da scelte politiche deficitarie non può ricadere sui lavoratori e sulla collettività.
Le richieste formali di un incontro urgente con le massime autorità regionali e locali, avanzate dalla settimana scorsa, rimangono, ad oggi, prive di risposta.
La mancata presa di posizione da parte degli organi decisionali testimonia una preoccupante distanza dalla realtà e una scarsa attenzione alle esigenze di un servizio pubblico essenziale per la mobilità e lo sviluppo del territorio.

La risoluzione di questa crisi richiede un cambio di paradigma, un impegno concreto da parte di tutte le parti in campo, al fine di garantire un futuro sostenibile per Conerobus e per l’intera comunità.

Il tempo delle promesse è finito; è giunto il momento di agire.

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