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mercoledì 19 Novembre 2025

Crisi Conerobus: l’emergenza che blocca il trasporto pubblico marchigiano

Crisi Conerobus: un’emergenza sistemica nel trasporto pubblico marchigianoLa situazione di Conerobus, principale vettore del trasporto pubblico locale nelle Marche, si configura come un campanello d’allarme per l’intero sistema di mobilità regionale.
Lungi dall’essere un problema isolato, la crisi aziendale incarna le fragilità strutturali che affliggono il settore, evidenziando la necessità urgente di un intervento sistemico e di una visione strategica a lungo termine.
La perdita mensile di 300.000 euro, un debito di 25 milioni e l’acquisto forzato di autobus usati, spesso con un chilometraggio elevatissimo, testimoniano una gestione in stato di sofferenza.

L’impossibilità di garantire un servizio efficiente e sostenibile con mezzi obsoleti, unitamente alla difficoltà di attrarre e trattenere personale qualificato, mette a rischio la continuità del servizio e il benessere di 430 famiglie che dipendono dall’azienda.
La denuncia dei sindacati – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Rsu e Ugl Autoferrotranvieri – è unanime: i contratti di servizio sono anacronistici, le risorse regionali insufficienti (solo il 2,17% delle risorse a disposizione per le Marche), e l’assenza di un piano industriale solido impedisce qualsiasi tentativo di risanamento.

La richiesta di un’anticipazione economica immediata non è solo una misura di emergenza per retribuire i lavoratori e saldare i fornitori, ma anche un segnale d’allarme rivolto alle istituzioni regionali e comunali.
La necessità di rivedere il modello di finanziamento del trasporto pubblico locale non può essere più sottintesa.
L’attuale sistema, basato su contratti obsoleti e risorse limitate, non tiene conto dell’aumento dei costi di carburante, assicurazioni, manutenzione e del rinnovo del parco mezzi.

È fondamentale introdurre criteri di finanziamento che incentivino l’innovazione, la sostenibilità ambientale e la qualità del servizio, tenendo conto delle specificità territoriali e delle esigenze della popolazione.

La situazione di Conerobus non è un caso isolato.
Altri operatori del trasporto pubblico locale nelle Marche e in altre regioni italiane si trovano ad affrontare difficoltà simili.

È necessario un approccio coordinato a livello nazionale, che coinvolga il governo, le regioni, gli enti locali, i sindacati e le associazioni di categoria, per definire una strategia di rilancio del settore, che tenga conto delle sfide poste dalla transizione ecologica, dalla digitalizzazione e dall’evoluzione delle abitudini di mobilità.

La preoccupazione per la tenuta dell’azienda e il rischio che la crisi di Conerobus si estenda ad altri operatori del settore, è più che legittima.
La soluzione non può essere una mera operazione di emergenza, ma un intervento strutturale che affronti le cause profonde della crisi e promuova un modello di trasporto pubblico locale moderno, efficiente e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze della società e di contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio.
L’impegno delle istituzioni, la collaborazione tra i diversi attori del settore e la partecipazione attiva dei cittadini sono essenziali per garantire un futuro al trasporto pubblico locale nelle Marche e in Italia.

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