La Regione Marche affronta l’emergenza Febbre Catarrale Ovina: misure di contenimento, supporto agli allevatori e monitoraggio costanteLa Regione Marche ha attivato un complesso sistema di intervento per contrastare l’attuale focolaio di Febbre Catarrale Ovina (Blue Tongue), una malattia virale non trasmissibile all’uomo ma potenzialmente devastante per il patrimonio zootecnico regionale.
L’emergenza, acuita da fattori ambientali favorevoli alla proliferazione del vettore – la *Culicoides immitis*, una piccola zanzara – ha mobilitato immediatamente l’Unità di Crisi Regionale, attraverso il Gores-Marche, che ha definito linee guida stringenti per la gestione della crisi.
L’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, data la concentrazione di quasi il 50% del bestiame ovicaprino marchigiano nel suo territorio, assume un ruolo cruciale nelle operazioni di sorveglianza e contenimento.
Ad oggi, i focolai rilevati interessano un numero significativo di capi ovini (24.383), con un bilancio tragico di 599 decessi.
Il dato sottolinea la gravità della situazione e la necessità di misure rapide ed efficaci.
La Regione ha indirizzato tutte le ASler (Aziende Sanitarie Locali) a fornire agli allevatori informazioni precise e aggiornate, compresa la possibilità di ricorrere alla vaccinazione contro il sierotipo 8 della Blue Tongue.
Tale sierotipo, pur rappresentando un rischio zootecnico, è stato declassato a livello europeo, riflettendo la sua non pericolosità per la salute pubblica.
La resilienza e la proattività degli allevatori marchigiani si sono dimostrate fondamentali.
Molti hanno già intrapreso azioni preventive, adottando strategie di vaccinazione e trattamenti con prodotti repellenti per insetti, riducendo così il rischio di contagio e proteggendo il proprio bestiame.
Parallelamente, la Direzione Agricoltura regionale ha avviato una procedura formale per l’ottenimento di risorse finanziarie dedicate alla Blue Tongue, riconoscendo l’impatto economico significativo della malattia.
In data 29 luglio, il Consiglio regionale ha approvato un assestamento del Bilancio 2025, stanziando 100.000 euro per i primi interventi di emergenza.
Tale somma mira a fornire un sostegno diretto agli allevatori, nel rispetto delle normative comunitarie in materia di aiuti di Stato (principio “de minimis”).
Il sistema di indennizzi previsto, che potrà coprire fino al 100% dei costi sostenuti, è strutturato per supportare le spese relative a vaccini, prodotti repellenti, capi deceduti e, potenzialmente, perdite di reddito derivanti dall’emergenza.
L’accesso agli indennizzi sarà regolato da un bando pubblico imminente e la possibilità di presentare domanda è estesa fino alla fine dell’anno, garantendo agli allevatori la possibilità di quantificare accuratamente i danni subiti e le spese effettuate.
Il monitoraggio epidemiologico rimane un elemento chiave della strategia di risposta.
Il bollettino epidemiologico nazionale, consultabile all’indirizzo https://www.
izs.
it/BENV_NEW/datiemappe.
html, fornisce aggiornamenti costanti sulla diffusione della malattia.
Ad oggi, sono stati accertati 80 focolai, con ulteriori 47 in fase di verifica, a testimonianza di una situazione dinamica e potenzialmente instabile.
La Regione Marche si impegna a garantire la trasparenza e l’efficacia delle misure adottate, con l’obiettivo di proteggere il patrimonio zootecnico e sostenere la comunità agricola.