L’energia nucleare si profila non più come un’opzione tra le molte, bensì come un imperativo strategico per il futuro energetico del nostro paese, un pilastro imprescindibile per affrontare le sfide ambientali ed economiche del XXI secolo.
Questa affermazione, sostenuta con convinzione dalla presidentessa uscente di Confindustria Pesaro Urbino, Alessandra Baronciani, durante la celebrazione degli ottant’anni dell’associazione, coglie un momento cruciale per il dibattito energetico nazionale.
Il suo intervento, che si colloca nel contesto di una transizione energetica complessa e in continua evoluzione, sottolinea come l’energia nucleare, lungi dall’essere una tecnologia obsoleta o rischiosa, possa rappresentare una soluzione concreta per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, mitigare le emissioni di gas serra e garantire una fornitura energetica stabile e accessibile.
L’auspicio di una produzione di idrogeno “verde” attraverso l’energia nucleare evidenzia un potenziale ulteriore, con ricadute positive non solo per il settore industriale, ma anche per la mobilità sostenibile e l’economia circolare.
L’idrogeno, infatti, può fungere da vettore energetico, immagazzinando l’elettricità prodotta in eccesso e rendendola disponibile quando necessario, contribuendo così a bilanciare la rete elettrica e a ridurre gli sprechi.
Il confluire della celebrazione degli ottant’anni di Confindustria con la conclusione del mandato di Baronciani – un mandato storico, essendo la prima donna a ricoprire tale ruolo in un percorso ottantennale – offre una prospettiva interessante.
L’esperienza amministrativa di Baronciani, caratterizzata da un approccio proattivo e orientato ai risultati, testimonia la capacità dell’associazione di adattarsi ai cambiamenti e di fornire un supporto concreto alle imprese, affrontando le sfide poste dalla pandemia, dalla crisi energetica e dalle turbolenze geopolitiche.
L’incremento degli iscritti, lo sviluppo di nuove attività di formazione e l’impegno costante a fianco delle imprese riflettono una leadership attenta alle esigenze del territorio e capace di costruire un dialogo costruttivo tra mondo imprenditoriale e istituzioni.
La sua presidenza ha incarnato un percorso di rinnovamento, aprendo la strada a una maggiore inclusione e diversità all’interno di un’associazione storica come Confindustria.
Questo cambiamento, unito alla visione lungimirante sull’energia nucleare, suggella un’eredità preziosa per il futuro dell’associazione e per lo sviluppo sostenibile del territorio pesarese e urbinate.
Il dibattito aperto non si limita quindi a una mera questione energetica, ma si radica in un contesto più ampio di innovazione, inclusione e responsabilità sociale.







