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Esportazioni in calo: SOS PMI nelle Marche

Rallentamento delle esportazioni e sfide per le PMI nei territori marchigiani: un’analisi approfonditaIl primo semestre del 2025 si prospetta denso di incertezze per l’economia delle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, con una contrazione significativa delle esportazioni che colpisce duramente le imprese di minori dimensioni, in particolare micro e piccole imprese.
L’allarme è stato lanciato da Enzo Mengoni, Presidente territoriale di Confartigianato, a seguito di un’attenta disamina dei dati economici recenti.
Questa flessione non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto globale caratterizzato da instabilità geopolitica, inflazione persistente, aumento dei costi energetici e tensioni commerciali tra le principali potenze economiche.
Questi fattori, amplificati dalle specificità territoriali delle Marche – un tessuto imprenditoriale fortemente legato alla tradizione artigianale e manifatturiera – stanno mettendo a dura prova la competitività delle aziende locali.

L’impatto si fa sentire in modo particolare nei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese, spesso caratterizzati da una minore capacità di adattamento e di investimento in innovazione e internazionalizzazione.

Si tratta di comparti vitali per l’economia locale, come l’arredamento, la meccanica, la moda e l’agroalimentare, che rappresentano una fonte primaria di occupazione e di reddito per le famiglie marchigiane.

La contrazione delle esportazioni non è solo una questione di numeri, ma riflette una più ampia crisi di fiducia e di prospettive per il futuro.

Le imprese si trovano a dover affrontare una serie di sfide complesse, tra cui l’aumento dei costi di produzione, la difficoltà di accesso al credito, la crescente concorrenza da parte di paesi con costi del lavoro inferiori e la necessità di adeguarsi a standard ambientali e sociali sempre più stringenti.
Per contrastare questa tendenza negativa e rilanciare l’economia dei territori marchigiani, è necessario un approccio integrato e coordinato, che coinvolga istituzioni, associazioni di categoria, imprese e stakeholder locali.
Alcune possibili azioni includono:* Sostegno finanziario e tecnico: Agevolazioni fiscali, incentivi all’innovazione, accesso facilitato al credito e formazione professionale specifica per l’internazionalizzazione.

* Promozione dell’aggregazione e della collaborazione: Favorire la creazione di consorzi e reti d’impresa per aumentare la capacità di negoziazione e la condivisione di risorse e competenze.
* Internazionalizzazione mirata: Supportare le imprese nell’individuazione di nuovi mercati e nell’adattamento dei prodotti e dei servizi alle esigenze dei consumatori esteri.
* Sviluppo di competenze digitali: Investire nella formazione e nell’adozione di tecnologie digitali per migliorare l’efficienza produttiva e la capacità di raggiungere i clienti online.
* Valorizzazione del Made in Italy: Promuovere l’identità e la qualità dei prodotti marchigiani, sfruttando il prestigio del marchio Made in Italy per differenziarsi dalla concorrenza.
* Sostenibilità e responsabilità sociale: Incentivare l’adozione di pratiche sostenibili e responsabili per rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori e per creare valore a lungo termine.
Il Presidente Mengoni sottolinea che questa situazione rappresenta una sfida cruciale per il futuro delle imprese marchigiane e che è necessario un impegno comune per superare le difficoltà e per costruire un’economia più resiliente e competitiva.
La resilienza del tessuto imprenditoriale marchigiano, radicata nella tradizione e nell’ingegno dei suoi operatori, dovrà essere il motore di questo sforzo collettivo.

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