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Golden Power: lavoro e crescita, priorità per l’Italia.

La questione del Golden Power, e la sua applicazione concreta, si configura come un punto cruciale per il governo, e in particolare per la Lega, ma al di là delle dinamiche geopolitiche specifiche, l’obiettivo primario rimane la salvaguardia e l’incremento dell’occupazione nazionale.

La recente cessione della rete IP dalla compagnia petrolifera API alla società azerbaigiana Socar, un’operazione che ha riacceso il dibattito sull’investimento straniero, non deve oscurare questo focus centrale.
L’essenziale, come ha evidenziato il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, non risiede nell’origine etnica o nella nazionalità dell’investitore – che sia italiano, azerbaigiano, tedesco o americano – bensì nella sua capacità di garantire la stabilità dei posti di lavoro e il rispetto del territorio italiano.
Si tratta di un imperativo economico e sociale che trascende le logiche puramente finanziarie.

La sicurezza occupazionale, come sottolineato a margine della cerimonia di inaugurazione e riconsegna dei lavori di ristrutturazione dell’Interporto delle Marche, è un pilastro fondamentale per la coesione sociale e la crescita economica sostenibile.

La riqualificazione infrastrutturale, come quella che ha visto protagonista l’Interporto, testimonia l’impegno verso un futuro più efficiente e competitivo, ma la sua piena efficacia è vincolata alla presenza di una forza lavoro qualificata e stabile.
L’introduzione di un nuovo codice degli appalti, che privilegia le imprese locali e italiane, riflette la consapevolezza delle disparità competitive che gravano sulle aziende nazionali.

La riduzione dei costi del lavoro, spesso offerta da concorrenti stranieri, può erodere la capacità delle imprese italiane di competere in modo equo e sostenibile.
Questo non implica un rifiuto degli investimenti esteri, che anzi sono visti come potenziali motori di crescita e innovazione, ma richiede una loro gestione oculata e responsabile.

Il Golden Power, in questa prospettiva, si configura come uno strumento di monitoraggio e di controllo, volto a garantire che gli investimenti stranieri siano compatibili con gli interessi nazionali, in particolare con la tutela dell’occupazione e la salvaguardia del patrimonio economico e strategico del paese.

Si tratta di un equilibrio delicato, che richiede una visione a lungo termine e una capacità di dialogo costruttivo con tutti gli attori coinvolti, al fine di promuovere una crescita inclusiva e sostenibile per l’Italia.

La priorità assoluta rimane, in definitiva, la creazione di opportunità lavorative durature e di qualità per i cittadini italiani.

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