La vicenda che coinvolge Edison Next Recology e il progetto per l’impianto di trattamento rifiuti nell’area Zipa di Jesi si fa sempre più complessa, culminando in un netto rifiuto da parte della Conferenza dei Servizi provinciale.
L’azienda, forte di un solido background tecnico e finanziario, si appresta a contestare la decisione, auspicando un riesame basato su una più approfondita valutazione scientifica e una revisione delle preoccupazioni sollevate.
Il rifiuto, per quanto inaspettato, non segna la fine del percorso progettuale.
Edison Next Recology, infatti, non intende rinunciare a un’opera che, a suo avviso, rappresenta una risposta concreta e innovativa alle esigenze di gestione dei rifiuti del territorio, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica e di economia circolare.
La nota ufficiale dell’azienda sottolinea la disponibilità al dialogo costruttivo, auspicando un ultimo confronto tecnico-scientifico, un’occasione per dissipare ogni dubbio e per presentare, con maggiore dettaglio, i risultati degli studi approfonditi che hanno supportato l’elaborazione del progetto.
L’azienda ha investito risorse significative, non solo in termini economici, ma anche in termini di competenze e professionalità, per realizzare un impianto all’avanguardia, capace di garantire la massima efficienza operativa e la minima impronta ambientale.
Gli studi commissionati, condotti da istituti di ricerca e società di ingegneria di riconosciuta competenza, hanno analizzato in dettaglio gli impatti potenziali dell’impianto, sia in termini di emissioni atmosferiche e sonore, sia in termini di gestione delle acque reflue e di produzione di biogas.
I risultati di queste analisi, rigorosamente documentati e sottoposti a verifica indipendente, escludono inequivocabilmente rischi significativi per la salute pubblica e per l’ambiente circostante.
La Conferenza dei Servizi, pur esprimendo riserve, deve ora confrontarsi con la solidità degli argomenti presentati da Edison Next Recology e con la necessità di bilanciare le preoccupazioni della popolazione con le esigenze di sviluppo infrastrutturale del territorio.
La minaccia di azioni legali, pur non essendo l’obiettivo primario, rappresenta un segnale di determinazione da parte dell’azienda, che si riserva il diritto di tutelare i propri interessi e di contestare decisioni che ritiene ingiuste o non supportate da basi scientifiche solide.
Nei prossimi giorni, l’azienda analizzerà attentamente i pareri espressi dalle amministrazioni coinvolte e preparerà un’ulteriore documentazione per presentare le proprie osservazioni conclusive alla Provincia di Ancona, in attesa di una decisione finale che possa tenere conto delle reali potenzialità del progetto e dei benefici che esso potrebbe apportare al territorio.
La speranza è che un confronto aperto e trasparente possa portare a una soluzione condivisa, nell’interesse di tutti gli attori coinvolti.