L’evoluzione del mercato del lavoro nelle Marche, analizzata dall’indagine Excelsior Unioncamere e elaborata dai Centri Studi di CNA e Confartigianato, rivela un quadro complesso di crescita accompagnata da significative disomogeneità e sfide strutturali. Al di là del dato aggregato, che evidenzia un incremento di 15.524 occupati a marzo 2025 rispetto al primo trimestre del 2024, l’analisi approfondita svela dinamiche contrastanti che meritano un’attenta riflessione.L’aumento dell’occupazione è stato in larga misura trainato dall’apporto maschile (+15.016), mentre la partecipazione femminile, seppur positiva, risulta più contenuta (+508). Parallelamente, si registra una contrazione significativa dei disoccupati (-4.024), ma soprattutto di coloro che, pur potenzialmente disponibili, non sono attivamente coinvolti nella ricerca di un impiego (-8.174). Questo fenomeno, particolarmente marcato tra le donne (-7.545), suggerisce un allontanamento dal mercato del lavoro che andrebbe indagato e mitigato attraverso politiche attive e misure di incentivazione.Considerando l’intera forza lavoro, si osserva un aumento di 11.501 unità, con una prevalenza di nuove entrate femminili (+12.804) che compensano una leggera diminuzione del comparto maschile (-1.303). Questa tendenza riflette una ripresa dell’interesse verso il mondo del lavoro, anche se le differenze di genere persistono e richiedono interventi specifici. Il settore dei servizi si conferma il principale motore di questa crescita (+18.556 occupati), seguito dall’industria manifatturiera (+1.392), mentre le costruzioni e l’agricoltura, quest’ultima con una contrazione del -19,3%, mostrano segnali di difficoltà. L’aumento dei dipendenti (+16.259) è controbilanciato da una diminuzione dei lavoratori autonomi (-734), suggerendo una possibile trasformazione delle forme contrattuali.Le previsioni per il trimestre giugno-agosto indicano un fabbisogno di 40.030 nuove assunzioni, un incremento rispetto allo stesso periodo del 2024, con una concentrazione significativa nel mese di giugno (18.750). L’analisi delle professioni richieste rivela una forte prevalenza di figure destinate ai servizi e alle professioni commerciali (53%), seguita da operai specializzati e conduttori di macchinari (22,8%), a testimonianza della crescente importanza delle competenze tecniche e operative. La distribuzione geografica delle assunzioni evidenzia una concentrazione nelle province di Ancona e Pesaro Urbino, seguite da Macerata, Ascoli Piceno e Fermo.Tuttavia, l’elemento più critico emerso dall’indagine è la difficoltà delle imprese marchigiane nel soddisfare il proprio fabbisogno di personale, con una percentuale di mancato reperimento pari al 48%. Questa criticità riguarda in particolare figure specialistiche come tecnici e operai, indicando una carenza di competenze che ostacola la crescita e la competitività delle aziende locali. In questo contesto, i presidenti di Confartigianato Marche e CNA Marche Paolo Silenzi e Moira Amaranti sottolineano l’importanza di politiche formative mirate, calibrate sulle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese, e di una valorizzazione degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) in stretta collaborazione con le associazioni di categoria. In definitiva, per garantire uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo, è necessario un impegno congiunto di istituzioni, imprese e operatori del settore per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro e favorire l’inserimento e la progressione professionale di tutti i potenziali lavoratori.
Mercato del lavoro Marche: crescita disomogenea e carenza di competenze.
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