Il 12 dicembre, un fronte unitario di lavoratori marchigiani si prepara a incrociare le braccia per uno sciopero generale della durata di otto ore, indetto dalla Confederazione Generale del Lavoro (CGIL).
L’agitazione, che coinvolgerà tutti i comparti produttivi, si configura come un atto di protesta e rivendicazione volto a contrastare le crescenti disuguaglianze economiche e a promuovere un modello di sviluppo sociale più equo e sostenibile.
Il cuore dell’azione congiunta si concentrerà ad Ancona, dove si terrà una significativa manifestazione regionale.
Il corteo, che partirà da Piazza del Crocifisso per concludersi a Piazza del Papa, rappresenterà un momento di forte visibilità e di mobilitazione popolare.
Durante l’evento, Giuseppe Santarelli, Segretario Generale della CGIL Marche, esporrà le ragioni dello sciopero e le istanze dei lavoratori, mentre Maria Grazia Gabrielli, Segretaria Nazionale CGIL, offrirà una prospettiva più ampia sul contesto nazionale e sulle sfide che il movimento sindacale deve affrontare.
Oltre alla mobilitazione diretta, lo sciopero si traduce in una piattaforma di proposte concrete volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei marchigiani.
Al centro delle rivendicazioni vi è l’urgente necessità di un aumento generalizzato dei salari e delle pensioni, misure imprescindibili per contrastare l’erosione del potere d’acquisto e garantire un futuro dignitoso per le nuove generazioni e per i pensionati.
La CGIL denuncia con forza l’innalzamento continuo dell’età pensionabile, una misura che penalizza i lavoratori e che rende sempre più difficile l’accesso alla pensione.
Parallelamente, la protesta si erge contro la politica di riarmo, ritenuta antitetica rispetto alle reali necessità del Paese, che richiedono investimenti massicci in sanità, istruzione e servizi sociali.
La precarietà del lavoro, un problema strutturale che affligge il tessuto economico italiano, è un altro punto cruciale della piattaforma sindacale.
La CGIL chiede politiche attive per la creazione di posti di lavoro stabili e di qualità, che permettano ai lavoratori di costruire un futuro sicuro per sé e per le proprie famiglie.
Il sindacato sollecita inoltre l’adozione di vere politiche industriali e del terziario, capaci di sostenere le imprese, favorire l’innovazione e creare nuove opportunità di sviluppo.
Un sistema fiscale equo e progressivo, che redistribuisca la ricchezza e che premi il lavoro e l’impegno sociale, è un altro obiettivo fondamentale.
Lo sciopero del 12 dicembre, quindi, non è solo un’azione di protesta, ma un appello alla responsabilità politica e sociale, un invito a costruire un futuro più giusto, solidale e sostenibile per tutti i cittadini marchigiani e per il Paese intero.
La partecipazione attiva dei lavoratori è considerata essenziale per rafforzare la voce del movimento sindacale e per ottenere risultati concreti.







