L’imperativo della sostenibilità non è più relegato a una dimensione ideale o filantropica, ma si configura come un elemento strategico imprescindibile per la competitività delle imprese nel panorama economico contemporaneo.
Questo assunto, centrale nell’attuale scenario socio-economico, è stato al cuore del convegno “Caratteristiche socio-economiche dell’area picena: la sostenibilità come motore di sviluppo”, promosso dalla Banca del Piceno e tenutosi a San Benedetto del Tronto.
L’iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Osservatorio socioeconomico della banca e l’Università Politecnica delle Marche, ha fornito un’analisi approfondita delle dinamiche in atto nel territorio, delineando un quadro complesso ma ricco di opportunità.
Il presidente della banca, Sandro Donati, ha rimarcato l’importanza di queste occasioni di dialogo e condivisione, un appuntamento annuale volto a decifrare le sfide che investono il territorio piceno.
L’aderenza del tessuto istituzionale locale è stata testimoniata dalla presenza e dal sostegno del sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, e del presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, che hanno sottolineato il ruolo cruciale della banca come pilastro di sostegno per le aziende locali, soprattutto in un contesto di profonde trasformazioni.
I dati demografici presentati dal presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, hanno proiettato un’ombra di preoccupazione sul futuro del territorio.
L’invecchiamento della popolazione, con un rapporto di 226 anziani ogni 100 giovani nelle Marche e un dato ancora più marcato nella provincia di Ascoli Piceno (243), evidenzia l’urgenza di politiche mirate a favorire la natalità e a trattenere i giovani talenti.
La sfida è duplice: incentivare la formazione di nuove competenze e garantire un contesto economico attrattivo che permetta ai giovani di costruire il proprio futuro nel territorio, il tutto supportato da un credito cooperativo capace di ascoltare e rispondere alle loro esigenze specifiche.
Il rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori, ha illustrato il progetto Campusworld, un’iniziativa sostenuta dalla Banca del Piceno, focalizzata sull’internazionalizzazione e sull’innovazione.
Gregori ha ribadito che la sostenibilità non è un mero obbligo etico, ma un percorso strategico che deve essere integrato in ogni aspetto dell’attività aziendale.
La ricerca presentata dalla professoressa Carla Alunno ha messo in luce un quadro differenziato: le Piccole e Medie Imprese (PMI) stanno progressivamente adottando pratiche sostenibili come parte integrante della loro strategia di crescita, riconoscendone il valore aggiunto in termini di immagine, accesso a nuovi mercati e riduzione dei costi.
Al contrario, le microimprese, spesso caratterizzate da risorse limitate e una gestione più improntata all’emergenza, faticano ancora a integrare la sostenibilità, a causa di vincoli temporali e mancanza di risorse specialistiche.
Questa disparità evidenzia la necessità di interventi mirati di supporto e sensibilizzazione, finalizzati a facilitare l’adozione di pratiche sostenibili anche tra le microimprese, promuovendo la condivisione di buone pratiche e offrendo strumenti di semplificazione e finanziamento dedicati.
La transizione verso un’economia sostenibile è una sfida collettiva che richiede un impegno congiunto da parte di istituzioni, imprese e cittadini.








