L’annuncio di una Zona Economica Speciale (Zes) per le Marche, concretizzato nel disegno di legge presentato dal Governo Meloni, suscita nell’ambiente industriale fermano un misto di speranza e cautela.
Sebbene l’opportunità di un’area con regime fiscale e amministrativo differenziato rappresenti un potenziale volano per lo sviluppo del territorio, l’incertezza che avvolge la sua effettiva implementazione genera preoccupazione e richiede una rapida e trasparente definizione dei dettagli operativi.
La visione di una Zes, pensata per stimolare investimenti, attrarre talenti e favorire la crescita economica, si scontra con la necessità di chiarezza sulle modalità di accesso ai benefici, sui criteri di selezione delle imprese ammissibili e sui tempi di applicazione delle nuove disposizioni.
Un quadro normativo impreciso rischia di generare confusione, penalizzare le aziende che intendono programmare nuovi progetti e compromettere l’efficacia stessa dello strumento.
Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo, sottolinea come la rapidità di attuazione sia cruciale per evitare danni concreti alle imprese.
La dilazione e l’ambiguità interpretativa potrebbero, infatti, generare un clima di incertezza che frena gli investimenti, ritarda l’assunzione di personale e ostacola la competitività del sistema produttivo locale.
La Zes, per realizzare pienamente il suo potenziale, deve andare oltre la mera dichiarazione di intenti.
È imperativo che il Governo, in stretta collaborazione con le associazioni di categoria e le rappresentanze locali, definisca un piano di attuazione dettagliato, che preveda:* Un sistema di incentivazione chiaro e mirato: non un’applicazione indiscriminata, ma un’attenzione specifica alle filiere strategiche e alle aree più critiche.
* Semplificazione burocratica: riduzione dei tempi e degli oneri amministrativi per favorire l’insediamento di nuove attività e l’espansione di quelle esistenti.
* Formazione e innovazione: investimenti in capitale umano e in tecnologie avanzate per migliorare la competitività delle imprese.
* Infrastrutture: potenziamento delle infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per collegare le aree della Zes e garantire la loro accessibilità.
* Monitoraggio costante: definizione di indicatori di performance e valutazione periodica dei risultati ottenuti per apportare eventuali correzioni di rotta.
La Zes delle Marche rappresenta un’occasione unica per rilanciare l’economia del territorio e creare nuove opportunità di sviluppo.
Tuttavia, per trasformare questa promessa in realtà, è fondamentale che il Governo dimostri una forte volontà politica e operativa, garantendo un processo di attuazione rapido, trasparente e partecipativo.
Solo così sarà possibile dissipare le incertezze, allentare le preoccupazioni delle imprese e liberare il pieno potenziale di questa importante iniziativa.