L’astensionismo, fenomeno in costante crescita nel panorama politico italiano, sta alimentando un dibattito complesso e potenzialmente destabilizzante. Di fronte a un tasso di non voto che supera il 50% dell’elettorato, l’appello alla partecipazione democratica assume un’urgenza particolare, e le dichiarazioni di figure istituzionali, come quelle recentemente espresse dal candidato alla presidenza della Regione Marche, Matteo Ricci, amplificano questa riflessione.Ricci, in un’intervista radiofonica, ha apertamente criticato l’atteggiamento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, definendo un errore la sua presunta reticenza a esprimere il voto. Il gesto, a suo dire, contrasta con il ruolo che un esponente istituzionale dovrebbe ricoprire: quello di esempio e promotore della partecipazione civica.L’importanza del voto non risiede solamente nell’esprimere una preferenza per un determinato partito o candidato, ma rappresenta un atto fondamentale per la legittimazione stessa delle istituzioni democratiche. L’astensione, infatti, erode la rappresentatività del sistema politico e rischia di legittimare decisioni prese da una minoranza di cittadini, creando un pericoloso squilibrio nel rapporto tra governanti e governati.Ricci, forte della sua esperienza di sindaco e di europarlamentare, ha sottolineato come il dovere di voto sia intrinseco al ruolo di chi ricopre cariche pubbliche. La sua coerenza, dimostrata attraverso un comportamento costante e indipendente dalle tendenze del momento, incarna un principio cardine della democrazia: il rispetto delle regole e la consapevolezza che la partecipazione attiva è la linfa vitale di un sistema politico sano.L’invito alla partecipazione, dunque, non deve essere percepito come un mero obbligo, ma come un’opportunità per ciascun cittadino di contribuire attivamente alla costruzione del proprio futuro e del futuro del Paese. Superare l’apatia, informarsi, confrontarsi e, infine, esercitare il diritto di voto, costituisce un atto di responsabilità civica imprescindibile per salvaguardare i valori fondanti della nostra democrazia e per garantire un futuro più giusto e partecipativo per tutti. L’esempio di figure come Ricci, che pongono l’etica pubblica al centro del proprio agire, è un monito e un incoraggiamento per tutti i cittadini a non rinunciare al proprio ruolo di protagonisti attivi nella vita politica del Paese.
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