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domenica 2 Novembre 2025

Acqualagna: 60° Fiera del Tartufo, tra Tradizione, Innovazione e Futuro

Acqualagna, cuore pulsante dell’entroterra marchigiano, celebra la sessantesima edizione della sua Fiera internazionale del tartufo bianco, evento che ne consacra il ruolo di avamposto di un modello economico di sviluppo territoriale sostenibile.

Parole del Presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, risuonano come un invito a rafforzare questo percorso, a riscoprire e valorizzare un patrimonio culturale e gastronomico unico, capace di proiettare il borgo e l’intera regione verso nuovi scenari di protagonismo a livello nazionale e internazionale.

La fiera, più che una semplice vetrina commerciale, rappresenta un crocevia di innovazione e tradizione, sancito dalla firma di un accordo strategico tra l’Associazione Nazionale Conduttori Tartufaie (ANCT) di Acqualagna e Amap Regione Marche.

Questo contratto formalizza l’avvio di una coltivazione sperimentale di Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco pregiato, su un terreno comunale situato nelle immediate vicinanze dell’Abbazia di San Vincenzo al Furlo, un luogo intriso di storia e spiritualità.
L’ubicazione, a pochi chilometri dalla storica tartufaia di nero, impiantata nel 1932, simboleggia la continuità di un percorso pionieristico nella ricerca micologica.
Il progetto, evoluzione di un’iniziativa comunale avviata all’inizio del 2025, si pone l’ambizioso obiettivo di decifrare le complessità della coltivazione del tartufo bianco, un fungo selvatico notoriamente difficile da “addomesticare”.
La ricerca scientifica si configura come elemento cruciale per adattare le tecniche colturali alle sfide imposte dai cambiamenti climatici, una variabile sempre più determinante per la sopravvivenza di questo tesoro gastronomico.

L’investimento nella ricerca non è solo una risposta alle nuove condizioni ambientali, ma anche una visione lungimirante volta a garantire la resilienza e la sostenibilità della filiera del tartufo nel tempo.
La Fiera di Acqualagna, dunque, non è solo una celebrazione del tartufo, ma un’occasione per riflettere sull’importanza di un approccio olistico allo sviluppo territoriale, che integri la salvaguardia del patrimonio naturale, la valorizzazione delle tradizioni locali, l’innovazione tecnologica e la promozione di un turismo consapevole e sostenibile.
Il futuro dell’agroalimentare di qualità, e in particolare della filiera del tartufo, passa attraverso la ricerca, la collaborazione e l’impegno di tutti gli attori coinvolti, dal produttore al consumatore.

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