L’intervento del Presidente della Giunta Regionale, Francesco Acquaroli, di fronte al Consiglio Regionale delle Marche, ha generato reazioni contrastanti, in particolare da parte del consigliere Antonio Mastrovincenzo, esponente storico del Partito Democratico.
Le comunicazioni presidenziali, sebbene abbiano riconosciuto la necessità di una revisione di due pilastri della politica regionale – il piano sociosanitario e la legge per il governo del territorio del 2023 – sono state interpretate come un gesto tardivo, frutto di una denuncia persistente di criticità e distorsioni emerse durante un acceso dibattito.
Mastrovincenzo, figura di spicco del panorama politico marchigiano dal 2008, ha sottolineato come la riconosciuta necessità di rivedere tali documenti rappresenti un segnale positivo, ma insufficiente a risolvere le problematiche strutturali che affliggono il sistema regionale.
La sua posizione è maturata in un contesto interno al PD segnato da recenti e delicate vicende: dopo l’elezione come consigliere nella lista “Ricci presidente”, in seguito a una decisione controversa della direzione regionale che gli aveva negato un terzo mandato, Mastrovincenzo aveva subito l’esclusione dall’Anagrafe degli iscritti, un atto che avrebbe compromesso la sua collocazione all’interno del gruppo consiliare del PD.
La successiva reintegrazione riflette le tensioni e le polemiche che hanno attraversato il partito.
Il focus del dibattito si è concentrato, inevitabilmente, sulla sanità regionale.
Il presidente Acquaroli ha indicato la riduzione delle liste d’attesa come priorità, un obiettivo condiviso anche alla luce del parere espresso dalla Corte dei Conti.
Mastrovincenzo ha però evidenziato come tale dichiarazione, pur condivisibile, non sia sufficiente a delineare un piano organico di rilancio del sistema sanitario.
Ha insistentemente richiamato l’importanza di ricostruire una rete di servizi sanitari territoriali, avvicinandoli ai cittadini e rispondendo in modo efficace alle loro esigenze primarie.
Un’assenza particolarmente rilevante è stata lamentata in merito all’evoluzione di due progetti strategici per la sanità regionale: il nuovo IRCA e il Salesi, entrambi caratterizzati da ritardi significativi.
L’insistenza del consigliere Mastrovincenzo sottolinea una percezione diffusa di una crisi sistemica, con un sistema sanitario che sembra aver smarrito il paziente, relegandolo in una logica di gestione burocratica e distanziandone il benessere complessivo.
La sua critica mira a sollecitare una riflessione più profonda sul modello di sanità regionale, puntando su una visione centrata sulla persona, la prossimità e la qualità dei servizi offerti.







