In un clima di crescente attesa per le elezioni regionali del 28 e 29 settembre, il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha incontrato le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL, in un confronto strutturale sul futuro della regione e sulla definizione delle priorità strategiche per il quinquennio a venire.
L’incontro, parte di un più ampio ciclo di consultazioni che include anche altri candidati, come il principale avversario Matteo Ricci, testimonia l’importanza attribuita al ruolo dei sindacati come interlocutori chiave per la governance regionale.
Acquaroli ha ribadito l’impegno a proseguire e rafforzare la prassi della concertazione sindacale, un approccio che, a suo avviso, si è dimostrato fondamentale per affrontare le sfide complesse che la regione ha dovuto e continua ad affrontare.
La pandemia, con le sue conseguenze economiche e sociali devastanti, ha messo a dura prova il tessuto regionale, richiedendo risposte rapide ed efficaci.
La concertazione sindacale, in questo contesto, ha rappresentato uno strumento di convergenza e di co-costruzione di soluzioni, permettendo di superare posizioni ideologiche e di concentrarsi sul bene comune.
L’amministrazione regionale, durante il suo mandato, ha favorito la creazione di tavoli di lavoro e di dialogo permanente, incentivando un processo di ascolto e di condivisione di obiettivi.
Tra gli esempi concreti di misure derivate da tali sinergie, spiccano l’intervento a più leve volto a sostenere la residenzialità, un tema cruciale per il contrasto allo spopolamento e per la riqualificazione del territorio, e il protocollo per il welfare aziendale, un’iniziativa volta a promuovere politiche di sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie, integrando l’azione pubblica con quella privata.
Il Presidente Acquaroli ha sottolineato come la concertazione sindacale non sia un mero esercizio formale, ma un processo dinamico che richiede un costante aggiornamento e un’evoluzione delle pratiche.
L’obiettivo è quello di trasformare il dialogo in azioni concrete, in politiche regionali innovative e sostenibili, capaci di rispondere alle esigenze di una comunità in continuo cambiamento.
La sfida futura, pertanto, consiste nel consolidare questo modello di governance partecipata, ampliandone la portata e coinvolgendo non solo i sindacati, ma anche le associazioni di categoria, le rappresentanze dei giovani, le voci del mondo accademico e dell’impresa sociale.
Solo attraverso un approccio inclusivo e collaborativo sarà possibile costruire un futuro prospero e resiliente per le Marche.