sabato 6 Settembre 2025
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Allarme Sanità Marche: La Denuncia di un Primario a Rischio

La denuncia di un primario, un grido d’allarme che scuote le fondamenta di un sistema sanitario in affanno.
L’esposto presentato dal direttore della Struttura Otorinolaringoiatria dell’ospedale Torrette di Ancona, Massimo Balbi, non è solo una lamentela individuale, ma il sintomo acuto di una malattia sistemica che affligge la sanità marchigiana.

Un sistema gravato da liste d’attesa insostenibili, risorse insufficienti e, apparentemente, una resistenza a riconoscere la portata della crisi.
L’atto di coraggio del primario Balbi, reso pubblico sui social media, mette a nudo una realtà difficile da ignorare: la progressiva erosione della qualità dell’assistenza, il rischio di un depauperamento delle competenze specialistiche e la crescente frustrazione di professionisti sanitari costretti a operare in condizioni sempre più precarie.
Il rischio è quello di una spirale negativa che disincentiva l’adesione al Servizio Sanitario Nazionale, erodendo la fiducia dei cittadini e compromettendo l’equità nell’accesso alle cure.

L’eurodeputato Matteo Ricci, commentando l’evento, non si limita a un’esternazione di disappunto, ma solleva una questione di principio: è accettabile che un primario si senta costretto a denunciare pubblicamente le condizioni del reparto? E, soprattutto, è giusto che i pazienti marchigiani debbano attendere tempi irragionevoli per ottenere le prestazioni sanitarie a cui hanno diritto?La soluzione, come suggerito dall’eurodeputato, passa attraverso un impegno concreto e misurabile a livello nazionale.
L’obiettivo di destinare almeno il 7% del Prodotto Interno Lordo alla spesa sanitaria non è un mero auspicio politico, ma un imperativo economico e sociale.
Un investimento adeguato in personale medico, infermieristico e sanitario, unito a una revisione strutturale dei processi organizzativi e una digitalizzazione efficiente, rappresentano le leve fondamentali per restituire al sistema sanitario marchigiano la sua capacità di erogare prestazioni di qualità, puntuali ed accessibili a tutti.
Il futuro della sanità pubblica non può essere relegato a una retorica di buona volontà.
Richiede una visione strategica a lungo termine, una governance trasparente e la capacità di ascoltare le voci che emergono dal campo, quelle dei professionisti sanitari e dei pazienti.
Solo così sarà possibile costruire un sistema sanitario resiliente, capace di rispondere alle sfide demografiche e tecnologiche che ci attendono, e di garantire a tutti i cittadini il diritto inalienabile alla salute.
Non si tratta di dare una colpa a chi si cura, ma di creare un ambiente in cui la cura possa essere offerta con dignità e competenza.

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