“Un’onda di energia positiva, un percorso condiviso, un futuro da costruire insieme.
” Queste le parole che risuonano ad Ancona, in piazza Roma, durante la festa di chiusura della campagna elettorale che vede contrapporsi il candidato del centrosinistra, Matteo Ricci, e le sue sfidanti regionali.
Accanto a lui, due figure di spicco che incarnano la resilienza e la concretezza di un’amministrazione progressista: le presidenti regionali di Sardegna, Alessandra Todde, e Umbria, Stefania Proietti, testimoni dirette di successi e di un impegno costante nel servizio pubblico.
Il clima è di ottimismo, alimentato dalla consapevolezza di un legame profondo con il territorio marchigiano.
Ricci, con un tono grato e commosso, riflette sul percorso elettorale, descrivendolo come “straordinario” e ricco di significato personale e collettivo.
Non si tratta solo di una campagna elettorale, ma di un vero e proprio viaggio alla scoperta delle potenzialità nascoste e delle aspirazioni più autentiche delle comunità locali.
“Ho dato tutto,” ammette Ricci, consapevole del peso delle responsabilità e della sfida che lo attende.
Il ringraziamento rivolto ai marchigiani esprime una profonda riconoscenza per l’accoglienza calorosa e la partecipazione attiva che ha contraddistinto il suo tour elettorale.
Questo supporto, non si limita a un voto, ma si traduce in un dialogo aperto e costruttivo, un’occasione per ascoltare le voci dei cittadini e tradurre le loro esigenze in proposte concrete.
La presenza delle presidenti Todde e Proietti assume un significato simbolico importante.
Rappresentano un modello di governance progressista, capace di affrontare le sfide complesse del presente con coraggio e visione.
Il loro successo, già comprovato sul campo, offre un esempio concreto di come un’amministrazione attenta alle persone e al territorio possa generare risultati positivi e duraturi.
La terza regione a trionfare, come sottolinea Ricci, non è solo un obiettivo da raggiungere, ma la promessa di un cambiamento profondo, basato sulla collaborazione, l’innovazione e la giustizia sociale.
È un invito a guardare al futuro con fiducia e determinazione, consapevoli del potenziale trasformativo che risiede in ciascuno di noi.